Rimini. Montevecchi attacca la Regione per la campagna contro la violenza sulle donne: «Una patacata»

Rimini

Campagna regionale contro la violenza di genere, Montevecchi insorge: «Una pataccata a spese dei contribuenti». Al via l’interrogazione regionale. Nel mirino del consigliere (ex Lega) Matteo Montevecchi finisce la frase “Ma quanto hai speso? Non sai neanche fare la spesa” che campeggia sui manifesti per la sensibilizzazione contro la violenza di genere caratterizzata da 12 frasi, una per ogni mese del 2024. «Si tratterebbe tout court – esordisce - di una terribile forma di violenza contro le donne da fermare “prima che sia tardi” contattando i “centri antiviolenza”. Testuali parole».

È questo il contenuto del sesto manifesto, apparso nel mese di giugno, e tuttora presente sul territorio regionale nei comuni con oltre 30mila abitanti. Il consigliere si è imbattuto nella plancia a Riccione, dove abita, rallegrandosi che sia stato coperto «da una bellissima foto di una famiglia» che promuove Fiabilandia. «Peccato che il sottoscritto - continua ironizzando Montevecchi - questa frase se la senta ripetere (spesso e volentieri meritandola) dalla propria moglie, senza farne un particolare dramma». Non una reazione isolata, la sua, visto che l’iniziativa «ha scatenato l’ilarità dei cittadini» che si sono sbizzarriti in caustici commenti sotto al post del manifesto, pubblicato sui canali social della Regione: da “Me lo dice sempre mia moglie” a “Sai quante volte l’ho detto a mio marito? Ma siete di fuori?”. Osservazioni che, afferma, dovrebbero ricondurre la frase nell’alveo «di una banale discussione familiare».

Poi, al netto dell’ironia, sferza l’affondo: «Chissà quanti soldi pubblici – va al sodo - ha usato la giunta Bonaccini per una “patacata” simile. Ho appena depositato un’interrogazione per scoprirlo», chiedendo inoltre se la giunta ritenga che la frase “incriminata” possa essere trattata alla stregua di una “violenza psicologica” da fermare “prima che sia tardi”, contattando i “centri antiviolenza, per ricevere aiuto”, «come riportato incredibilmente – allarga le braccia – da manifesti con il logo ufficiale dell’Emilia-Romagna al loro interno».

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