Rimini. Mistero sull’omicidio del bracciante 48enne. I familiari: “Ridateci la salma, aspettiamo da 8 mesi”

Rimini

Il suo cadavere era riemerso dal fiume Uso, il 29 ottobre e, otto mesi dopo, la sua salma è ancora sotto sequestro da parte della Procura di Rimini che sta indagando per omicidio. I genitori in Marocco disperati aspettano di poterlo seppellire. In effetti è ancora un mistero la morte di Abderrahman Hamdane, 48 anni, cittadino marocchino, ritrovato senza vita galleggiare lungo il fiume Uso, nel tratto compreso tra il comune di Bellaria Igea Marina e quello di San Mauro Pascoli. L’uomo aveva in tasca cellulare e documenti, oltre a pochi euro in contanti, ed era stato subito identificato come regolare sul territorio. Otto mesi che la moglie rimasta in Marocco attende la salma di Abderrahman per poterne dare degna sepoltura.

La richiesta di aiuto

I cognati che vivono a Bellaria si sono rivolti Mustapha Soufi, presidente del congresso islamico europeo degli Imam e predicatori in Italia, che vive a Longiano e che sta cercando di dare una mano alla famiglia del 48enne marocchino. “Stiamo cercando una via per riavere il corpo e fare i funerali in Marocco”, spiega Mustapha Soufi, che è anche un attivista del Partito democratico a Cesena. “I carabinieri sono sempre gentili e mi rispondono con puntualità ma per adesso la salma rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si vuole capire bene come sono andate le cose e mi sembra giusto, ma c’è anche una famiglia che dopo 8 mesi ancora non può fare il funerale al proprio caro”.

La situazione su cui fare luce

Ci sono ancora da comprendere molte cose sulle circostanze che hanno portato alla morte il 48enne. “L’hanno trovato morto ma non si sa come - continua l’Imam - ma forse l’indagine è verso la chiusura, a quel punto i genitori e la moglie potranno riavere la salma”. Abderrahman Hamdane avrebbe dovuto firmare il contratto di lavoro come bracciante e invece qualche giorno dopo il suo arrivo in Italia, il 4 ottobre con un volo sull’aeroporto di Bologna, era stato trovato morto. Il suo corpo era stato notato da alcuni addetti allo sfalcio che operavano sulla stradina di ghiaia lungo il canale. Il cadavere era riverso a faccia in giù in acqua. Sul posto erano intervenuti i carabinieri di Bellaria Igea Marina, i vigili del fuoco e la polizia municipale. Le indagini erano state affidate ai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Rimini coordinati dal sostituto procuratore Alessia Mussi. Nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del cadavere, i carabinieri avevano interrogato quelli che lo conoscevano, i cognati principalmente che in Italia vivono da molti anni, e i datori di lavoro. Il suo è un omicidio senza senso e senza legami sul territorio. L’ipotesi potrebbe essere che sia maturato in un ambito familiare.

Le piste seguite

In un primo momento, quando il fiume Uso aveva restituito il cadavere e alcuni operai l’avevano visto galleggiare trasportato dalla corrente, si era addirittura pensato ad un suicidio. Non c’erano evidenti segni di lesioni, o di coltellate sul corpo, né lividi su braccia o addome. Vi erano invece dei segni leggeri sul collo, come lasciati da un legaccio o da un cappio. L’autopsia effettuata dalla dottoressa Loredana Buscemi aveva poi rivelato che non c’era acqua nei polmoni, quindi Hamdane era già morto quando era caduto nel fiume. La prima ipotesi era stata una rapina finita male, oppure screzi familiari visto che era stato ritrovato non lontano dalla casa dei cognati dove aveva preso alloggio.

Caso irrisolto per ora

Ma cosa è successo davvero? Tutte le piste sono state fino ad oggi un vicolo cieco. Se è stato un omicidio, la morte di Hamdane è ancora un caso irrisolto. Se invece è stato un suicidio, sia pure strano, come ipotizzato inizialmente dai carabinieri ma non avallato dall’autopsia, allora sarà ancora più difficile sciogliere il rebus. Restano infatti inspiegabili i segni sul collo, come dovuti ad un impiccagione, e inoltre non sarebbero state trovate tracce di trascinamento lungo le sponde dell’Uso tali da fare pensare che qualcuno abbia gettato in un secondo momento il corpo nel fiume. Come è morto allora Hamdane? E’ forse scivolato da solo in acqua dopo un gesto estremo? Oppure è caduto nel fiume ed è rimasto vittima di una salute cagionevole? La sua fine è ancora un mistero.

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