Rimini. Minacce di morte alla madre, 40enne a processo per stalking

Una madre e una figlia finite a fronteggiarsi davanti ad un tribunale penale perché divise da problemi legati alla dipendenza, probabilmente da sostanze e alcol, e dall’incapacità di affrontare tali difficili problematiche. E’ una vicenda umana sofferta quella che si è ricostruita davanti al Tribunale collegiale di Rimini, presieduto dal giudice Adriana Cosenza, chiamato a giudicare una donna di 40 anni accusata di stalkerizzare la madre di 70. Continue richieste di soldi, insulti quasi quotidiani, minacce di morte ma soprattutto una rabbia incontrollabile nei confronti della mamma che spesso ha fatto temere un drammatico epilogo, hanno portato alla richiesta da parte della procura della Repubblica di Rimini di giudizio immediato a carico della 40enne. Venerdì scorso innanzi al collegio, si è celebrata la seconda udienza del processo dibattimentale. In un’udienza fiume, il Tribunale collegiale ha ascoltato l’esame reso dalla persona offesa, ossia la mamma della 40enne difesa dall’avvocato Leanne Arceci, e i testimoni della Procura, tra cui i fratelli dell’imputata difesa d’ufficio dall’avvocato Massimiliano Cornacchia. Dopodiché, il processo è stato rinviato con una fissazione per l’udienza conclusiva (chiusura istruttoria e discussione) al 26 giugno del 2025.
Nel febbraio di quest’anno, era stata il sostituto procuratore, Annadomenica Gallucci, a chiedere il giudizio immediato per la quarantenne denunciata nel 2023 dalla madre che nel corso dei mesi era stata costretta più volte a chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine. La figlia infatti deve rispondere anche di resistenza nei confronti dei carabinieri che allertati dalla madre sconvolta dalle continue minacce della 40enne si era vista costretta a chiamare il 112. La donna, nonostante avesse tentato più e più volte di aiutare la figlia, dopo l’ennesimo episodio nel febbraio di quest’anno aveva deciso di formalizzare una denuncia circostanziata nei confronti della figlia. Aveva così raccontato delle continue telefonate anche nel cuore della notte per chiedere soldi, di quando la figlia l’aveva costretta per ore in auto chiedendo il pagamento dei debiti che aveva, a suo dire, contratto con alcuni baristi a Riccione, ma soprattutto la donna ha raccontato i carabinieri delle minacce di morte subite dalla figlia. «Vengono su i miei amici pugliesi e vi ammazzano tutti», diceva la 40enne a madre e fratelli. Accusando la sua famiglia di aver venduto un appartamento mentre lei si trovava ad Ibiza, pretendeva da tutti quote di denaro senza mai specificare in realtà per cosa le servisse il contante. Le circostanze più gravi sono state quindi confermate in udienza dalla parte offesa. La quarantenne è al momento sottoposta al divieto di avvicinamento alla madre ed è senza fissa dimora.