Rimini, militare muore di tumore. La vedova denuncia: «Curato male»

Rimini

RIMINI. Il marito, ufficiale dell’Esercito, malato di tumore, muore senza avere ancora compiuto 58 anni e la vedova si rivolge alla magistratura nella convinzione che avrebbe potuto essere curato meglio, soprattutto in relazione agli ultimi giorni di vita quando la situazione è degenerata in fretta. In particolare la donna, frastornata dal dolore per la perdita prematura (che risale al 5 settembre scorso), ritiene che il coniuge avrebbe dovuto essere ricoverato dopo una visita medica alla quale era stato sottoposto 48 ore prima del decesso nel reparto Day hospital dell’ospedale. Senza puntare il dito contro nessuno la signora, che è assistita dall’avvocato Stefano Caroli, chiede genericamente di valutare se le terapie effettuate sono state adeguate e se la rilevazione della pressione sanguigna e una accurata visita cardiologica avrebbero potuto evitare che la situazione precipitasse all’improvviso nel giro di un paio di giorni. Non ci sono, almeno per adesso, indagati, ma il magistrato cui è stata affidata l’inchiesta, pm Paola Bonetti, ha provveduto all’acquisizione di documenti utili ad accertare i fatti e ha disposto l’autopsia.

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