Rimini. Mercato coperto, operazione posticipata: domenica il falco per eliminare i piccioni

Il falco resta in gabbia e i piccioni potranno continuare a volare liberi all’interno del mercato coperto. Ancora per pochi giorni però.
Fino a domenica (mattina o pomeriggio è ancora da stabilire) quando scatterà l’operazione “sfolla piccioni”. Perché quella fissata per ieri sera, al buio, con tanto di lettera scritta inviata dal direttore del mercato coperto, Fabrizio Fugattini, agli operatori per avvisarli che, dopo aver coperto per bene la merce, alle 20 sarebbero dovuti uscire dal mercato, è stata sospesa. Rinviata «per una necessaria riprogrammazione», spiega Palazzo Garampi.
Il monito degli animalisti
Dal Comune non arriva conferma, ma potrebbero aver fatto effetto i solleciti delle associazioni animaliste Lipu Rimini e Monumenti Vivi. Che avevano chiesto di non far volare un rapace diurno al buio e in un ambiente chiuso, con il rischio «di mettere in pericolo l’animale stesso». Le due associazioni avevano anche invitato il Comune «ad aprire un confronto per adottare soluzioni efficaci ed economiche, dato che questa del falco non costa meno di 700/800 euro, e rispettose del benessere animale».
L’intervento dell’Ausl
Confronto che, però, non sembra esserci stato e che, pare, non ci sarà. Intanto, emerge un particolare: la richiesta ad intervenire sarebbe arrivata in Comune direttamente dall’Azienda sanitaria, dietro i ripetuti solleciti degli operatori del mercato, preoccupati dallo sporco e dalle deiezioni dei volatili.
L’amministrazione
«L’intervento - precisa Palazzo Garampi -, richiesto dall’Ausl per urgenti ragioni di igiene pubblica, anche a seguito di recenti episodi accaduti nella struttura, è confermato e sarà realizzato da Anthea nei prossimi giorni. E come già sottolineato dal sindaco: la salute pubblica è prioritaria, per cui è necessario intervenire. Va, comunque, ricordato - continua il Comune - che l’amministrazione, in passato, si era già attivata per disincentivare la presenza dei piccioni nella struttura, attraverso il posizionamento di dissuasori. Dissuasori che, però, non si sono rivelati adeguatamente efficaci». Da qui la scelta di optare per il volo del falco. Che sembrerebbe essere la soluzione più sicura per allontanare i pennuti dal complesso di via Castelfidardo, tranquillizzare operatori e clienti, e mettere in sicurezza i prodotti alimentari dal rischio contaminazione. Non bisogna, infatti, dimenticare che le feci dei piccioni sono molto pericolose per gli uomini. Perché in caso di contatto stretto - e il cibo, eventualmente contaminato, può essere uno di questi contatti -, può trasmettere malattie anche gravi, come la salmonella o l’escherichia coli, fino alla psittacosi, una rara forma di polmonite.