Rimini. Melotti: "Infiltrazioni mafiose, rischio vero"

Rimini

«Il pericolo di infiltrazioni criminali è concreto e l’attuale crisi economica lo aggrava: del rischio sono consapevoli sia la magistratura sia le forze dell’ordine, che vi prestano massima attenzione». L’allarme lanciato dallo scrittore Roberto Saviano sul Corriere della Sera riguardo alle mire delle organizzazioni criminali verso la riviera romagnola non coglie di sorpresa la procuratrice di Rimini, Elisabetta Melotti. Dal suo arrivo in Romagna, e sul solco del predecessore Paolo Giovagnoli, ha rappresentato l’esigenza prioritaria di «monitorare e investigare il fenomeno», così da evidenziare tempestivamente i possibili indicatori di rischio. Una strategia complessa che riassume in breve: «Piena collaborazione, continuo e tempestivo scambio di informazioni, presa di coscienza da parte di tutti i soggetti interessati, a partire dai cittadini». «La risposta del territorio è buona come riconosce lo stesso Saviano» che però invita a non abbassare la guardia: respinti i segmenti criminali più esposti, dice, arrivano le società, quelle pronte a fare offerte imperdibili ai piccoli hotel già in crisi prima del Covid. «Tutto il settore turistico e della ristorazione costituiva già da prima un’attrattiva per la criminalità organizzata e nella situazione di difficoltà attuale impone, appunto, la massima attenzione». «È importante assicurare frequenza e incisività nei controlli - spiega la procuratrice - e il costante monitoraggio in particolare sulla titolarità delle strutture ricettive e sui relativi cambi di gestione, in un rapporto di stretta collaborazione tra le diverse forze dell’ordine operanti sul territorio, la cui efficacia si è già manifestata in varie indagini». «La collaborazione - continua - è fondamentale, anche a livello istituzionale: solo attraverso un continuo scambio del flusso di informazioni si ha la possibilità di intervenire rapidamente, nel rispetto delle diverse sfere di competenza». Il dialogo tra procura e prefettura si è intensificato negli ultimi mesi attraverso l’aggiornamento del protocollo per la tutela della legalità nel settore alberghiero. Un documento che responsabilizza i comuni chiamati a comunicare in tempo reale cambi di gestione e di proprietà, per facilitare l’individuazione di prestanome o soggetti destinatari di provvedimenti di legge. Al progetto, legato a una piattaforma web aperta alle associazioni di categoria, agli ordini professionali e ai sindacati, sta dando un convinto impulso anche il prefetto Giuseppe Forlenza. «La Prefettura è molto attiva riguardo alle misure interdittive, a ulteriore riscontro dell’importanza delle analisi compiute dalle forze dell’ordine sulle possibili situazioni a rischio. La Procura - conclude la procuratrice Melotti - interviene su diversi presupposti, quando dagli accertamenti svolti emergono indizi di reato. Le indagini sono plurime e complesse ed è assicurato un costante flusso informativo con la Direzione Distrettuale Antimafia». Chissà se il nuovo comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale Teo Luzi, originario di San Giovanni in Marignano, si riferisce anche alla riviera romagnola parlando, a sua volta, sempre sul Corriere della Sera di rischi legati agli appetiti criminali. Il comandante si dice «preoccupato del bisogno di liquidità degli operatori economici nei settori che hanno risentito più della crisi, ristorazione, turismo e intrattenimento».

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