Rimini, Marco Tonti apartment manager di 23 anni: “Studenti dal Giappone al Sudamerica , così troviamo le abitazioni da affittare»

RIMINI
carla dini
«Affittare agli studenti, ecco come lo abbiamo reso conveniente». Che a Rimini i proprietari di immobili preferiscano puntare sugli affitti estivi non è un mistero. A molti suona infatti come il modo più semplice per dribblare rischi d’insolvenza e morosità, oltre ad aggirare la difficoltà a farsi rilasciare fideiussioni o cauzioni, senza dimenticare i tempi biblici per un eventuale sfratto e le pessime condizioni in cui gli appartamenti vengono talora restituiti. Una soluzione originale, nel mare magnum delle proposte, è fornita dal franchising Stanza Semplice come spiega l’apartment manager 23enne Marco Tonti, figlio di Svetlana Orekhova, la prima a Rimini ad aver creduto in questo franchising sin dal 2015. In sostanza, spiega Tonti, «Ci prendiamo cura noi dell’immobile per l’intera durata del contratto (4 anni più 4) e forniamo l’assistenza burocratica e tutto il supporto necessario».
Tonti, in cosa consiste la vostra formula?
«Garantiamo l’affitto sicuro per almeno 8 anni e un’assicurazione a favore dei proprietari per eventuali danni. Zero spese di agenzia, quindi, e gli arredi dell’appartamento li regaliamo noi. Il proprietario non deve preoccuparsi neanche delle garanzie bancarie e assicurative. Inoltre saremo noi a seguire e a prenderci cura di un’eventuale ristrutturazione dell’immobile. Dato fondamentale: i nostri studenti infine sono selezionati con cura».
Quanti appartamenti gestite?
«Al momento sono una dozzina, tutti concentrati nel centro storico di Rimini. Siamo in contatto con una rete di persone che vuole dare in locazione appartamenti grandi e quindi difficili da affittare per poi dividerli in unità più piccole. Di solito si tratta di abitazioni trascurate e datate e allo scadere del contratto i proprietari se li ritrovano già ristrutturate e arredate meglio di com’erano».
Un esempio?
«In corso d’Augusto abbiamo a disposizione l’intero piano di un palazzo che ospita uffici e studi di professionisti. Lo abbiamo suddiviso in tre appartamenti, ognuno da sette stanze».
Da dove provengono gli studenti che vi contattano?
«Da tutto il mondo visto che Rimini è divenuta un centro culturale vivace. Circa una ventina i Paesi coinvolti, tra cui Russia (in prima linea per lo studio dell’opera lirica o l’iscrizione al conservatorio), Sudamerica, Giappone e Cina. Tutti ci contattano tramite social o mail».
La spesa minima?
«Si tratta di cifre molto variabili, ma per una stanza con bagno e cucina in comune con altri si parte dai 490 euro in su».
Perché i riminesi sono restii a affittare a studenti?
«È una grossa responsabilità, anche perché sono in ballo giovani che non hanno mai vissuto lunghe esperienze fuori casa. Ecco perché cerco di interfacciarmi con tutti, in modo amichevole e gratuito, per aiutarli a risolvere problemi a 360 gradi compresi i documenti necessari alla residenza».
I ragazzi incappano mai nei pregiudizi di certi proprietari di immobili?
«Può capitare ma molto dipende dalla famiglia alle spalle del ragazzo. Quanto a noi, non ci fermiamo alle apparenze. Abbiamo trovato una soluzione abitativa per un ragazzo proveniente dal Lesotho, in Africa. Suo padre era una persona molto colta e garbata che ha sfoderato varie garanzie».
Di cosa non farebbe a meno uno studente?
«Della posizione strategica nel cuore della città, che offre tutto, dalla vicinanza alla sede universitaria al divertimento notturno. Più in generale tutti si assicurano che nell’appartamento ci sia la lavatrice. Un tema su cui abbiamo adottato politiche per la salvaguardia dell’ambiente».
Quali?
«La premessa è che la formula “spese incluse” rischia di suonare come “tana, libera tutti”. Molti giovani, peraltro inesperti nei lavori di casa, tendono cioè a approfittarne. Per ovviare a questi inconvenienti, abbiamo introdotto delle gettoniere, motivando il cambiamento in primis con il rispetto della natura. Quanto al ricavato, intendiamo devolverlo all’associazione Marco Simoncelli, il campione di MotoGp morto in un tragico incidente nel 2011 ad appena 24 anni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA