Rimini. Manifesti di Provita contro la teoria gender vietati dal Comune: «Discriminanti»

Manifesti contro l’ideologia gender, la Giunta comunale nega l’affissione. I riminesi non vedranno campeggiare sulle plance i cento manifesti proposti dall’Associazione San Michele Arcangelo in sinergia con Pro Vita & Famiglia Onlus.
Il manifesto della discordia riporta il volto di Donald Trump e la frase “Impedirò la mutilazione chimica dei giovani causata dall’ideologia gender”. Un’espressione che menziona l’ordine esecutivo disposto dal presidente degli Stati Uniti nel gennaio scorso. A margine l’invito: “Il Governo italiano prenda esempio”.
Le motivazioni
Il diniego all’affissione, spiegano da palazzo Garampi, deriva da un messaggio «di carattere discriminatorio, dal contenuto non veritiero e fonte di allarmismo sociale». Il manifesto è dunque in contrasto «con le disposizioni di legge in materia, con il Codice di Autodisciplina e della comunicazione commerciale oltre che non in linea con alcuni principi della Costituzione». Ma non solo: il messaggio è ritenuto anche «fuorviante e non veritiero in quanto l’espressione “mutilazione chimica” fa intendere che chi intraprende trattamenti ormonali stia subendo una violenza». Terapie che, si obietta, fanno parte «di protocolli medici testati e confermati dalla comunità scientifica». Il peggio, proseguono dal municipio, è che il messaggio susciti «allarmismo sociale poiché la citazione rinforza lo stereotipo delle persone transgender vittime di un “sistema” che li spinge a prendere decisioni dannose o irrazionali per il proprio corpo».
Le reazioni
Sulla scelta del Comune si è espresso con dure parole il 30enne consigliere regionale ex Lega Matteo Montevecchi: «Ogni volta che questi signori si riempiono la bocca di democrazia: ridetegli in faccia. Ogni volta che parlano male di paesi come l’Ungheria dove, secondo loro, non ci sarebbe la democrazia: ridetegli in faccia. Ogni volta che vi chiamano fascisti perché semplicemente non condividono la vostra opinione: ridetegli in faccia. Complimenti ai sedicenti “cattolici” che eseguono il ruolo di stampella del Partito Democratico. Tutto questo è merito vostro». .