Rimini. Manca ancora il personale, Cna: “Bisogna trasformare il turismo dalle fondamenta”

Rimini

«Le buste paga più pesanti? Non bastano. Bisogna trasformare il turismo dalle fondamenta». Parola di Marco Mussoni, responsabile di Cna balneari Rimini, che riaccende i fari sul rinnovo del contratto collettivo del commercio, siglato di recente dai sindacati confederali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs assieme a varie associazioni datoriali. Un adeguamento che, a detta di Mussoni, ha aiutato solo in parte il settore. «La difficoltà – premette – resta trovare personale specializzato a fronte di 120 giorni di lavoro». E tra le criticità, con cui si scontrano gli imprenditori, la fa da padrone la richiesta dei candidati di avere il fine settimana libero. Una dinamica alimentata sia dalla pandemia, «che ha rivoluzionato le nostre vite, sia dal reddito di cittadinanza». Tutto sommato, però, nonostante le criticità iniziali, anche quest’anno la quadra si è trovata, come sottolinea Mussoni che rappresenta «quasi 200 tra bar e ristoranti in provincia di Rimini, di cui 22 sulla spiaggia». La chiamata di studenti universitari, ad esempio, è riuscita a tamponare la situazione, mentre resta una chimera trovare figure chiave dal cuoco al caposala. Quanto alle soluzioni, a suo giudizio non basta potenziare i legami tra mondo del lavoro e scuola, in primis gli istituti alberghieri, perché proprio quest’aspetto, la formazione del personale, «è già una parte della mission della Cna». Bando ai facili ottimismi, dunque. «Viviamo un cambiamento epocale – rincara – e va ripensato l’intero comparto turistico, con una serie di cambiamenti a catena». Un esempio? «Se allunghiamo la stagione, alla luce dei mutamenti climatici, il mese centrale diventerà settembre, il che – fa presente - farà slittare sia il ritorno al lavoro che sui banchi di scuola».

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