Rimini. Ludopatia, 5000 persone colpite nel Riminese: “Spendono in media 2000 euro all’anno”

Rimini
  • 20 ottobre 2023

Non risparmia nessuno il gioco d’azzardo: imprenditori, operai, liberi professionisti, pensionati. Perfino ricchi giocatori di calcio, come dalle cronache sportivo-giudiziarie di questi ultimi giorni. Con una caratteristica uguale per tutti: ti “rapisce” e ti lascia senza un euro, ti spoglia di ogni avere. Un virus privo di vaccino, dunque, che, attraverso internet, sta infettando perfino i minorenni. «Da nostre stime - sottolinea, preoccupato, Teo Vignoli, direttore dell’Unione operativa dipendenze patologiche di Rimini dell’Ausl Romagna - risulta che un under 18 su cinque abbia provato il gioco d’azzardo, sebbene sia illegale per i minorenni. E una parte di loro abbia, poi, perso il controllo ponendo le basi per lo sviluppo di una dipendenza». Una dipendenza così forte da spingere le famiglie a ricorrere al SerD. «Qui a Rimini – precisa il direttore – stiamo seguendo due minorenni. Su un totale di almeno cento giocatori di ogni età e sesso che solo nel 2022 hanno scelto di farsi curare». Uomini, donne, giovani, anziani: soldi in mano e azzardo da consumare, tra slot-machine, scommesse sportive, gratta e vinci: tutto è buono per provare il brivido della vincita facile. Che mai arriva e mai arriverà.

Si spendono 2000 euro l’anno

Sottolinea Vignoli: «Sono tanti quelli che si rovinano al gioco. Ci sono, ad esempio, signore anziane che spendono buona parte della loro pensione al gratta e vinci. Ma la fascia d’età più colpita è quella tra i 40 e i 65 anni. E poi ci sono gli under 30 che si avvicinano al mondo dell’azzardo attraverso le scommesse sportive». Secondo dati in mano ai Serd, in Italia circa il 40% delle persone “gioca”, con un buon 2% che soffre di gioco patologico. «E la provincia di Rimini non fa eccezione – osserva Vignoli -, con una spesa pro-capite di quasi 2000 euro all’anno e con una stima di circa 5000 persone sul territorio, dati aggiornati al 2022, che presentano un gioco d’azzardo non controllato».

L’aumento di accessi

Numeri che inquietano, se si pensa a tutto quello che c’è dietro al fenomeno (solitudine, strozzinaggio, criminalità), e che sono in continuo aumento. «Il numero di persone che presentano l’insorgere di questa patologia, senza, purtroppo, far ricorso ai nostri sportelli, è quasi raddoppiato lo scorso anno rispetto al 2021 – puntualizza Vignoli -. E, visto il trend di crescita costante degli ultimi dieci anni, posso dire che nel 2023 avremo ancor più riminesi affetti da questa “malattia”. Già nel primo semestre dell’anno, infatti, agli sportelli dei distretti operativo-sanitari di Rimini e Riccione c’è stato un aumento di accessi. Nonostante la dipendenza da gioco d’azzardo sia ancora misconosciuta, quasi sempre non trattata, e con accessi ai servizi specialistici come il SerD molto bassi».

Gli effetti del Covid

Ma tra sale giochi e sale scommesse, cresce pure il gioco on-line, che ha avuto una forte accelerazione durante il periodo del covid. Conferma il direttore del Serd: «Diciamo che i lunghi periodi di confinamento domiciliare hanno sdoganato l’azzardo casalingo, consumato al computer, che ha determinato l’aumento di casi di gioco compulsivo tra i minorenni. Che dal video-gioco, contenente sempre più spesso percorsi simili alla scommessa, si sono avvicinati, consigliati telefonicamente da qualche amichetto più esperto, al video-poker». Cosa fare allora? Come curarsi? «Rivolgersi al Serd. Oppure, il mercoledì, dalle 15 alle 18 - conclude Vignoli - è aperto lo sportello psicologico-legale di Rimini Ausl-Comune localizzato presso Casa Ludica (via Bramante 10, cellulare 324-8036662) e il venerdì, dalle 16 alle 19, è aperto quello di Riccione alla Casa Ludica (via Mantova 6, telefono cellulare 351-5039709). Ma si può chiedere un incontro all’associazione Giocatori anonimi che si svolge ogni venerdì sera dalle 21 alle 23 presso Casa Ludica di Rimini (telefono cellulare 3669768012)».

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