Rimini, licenziata dopo prova con 9 anni di anzianità. Ausl condannata

Rimini

RIMINI. L'Ausl Romagna l'aveva licenziata per non aver superato il periodo di prova inserito nel contratto a tempo indeterminato, solo che quell'operatrice socio-sanitaria "aveva già lavorato con contratti a termine per nove anni con la stessa mansione e nella stessa azienda". Di conseguenza, per il giudice del lavoro di Rimini, l’azienda sanitaria avrebbe già potuto "ampiamente sperimentare la proficuità della collaborazione lavorativa con la signora"; per questo il magistrato giudicante ha decretato che il licenziamento è illegittimo e che la lavoratrice deve essere reintegrata e risarcita.

A rendere nota la storia dell'operatrice socio-sanitaria B. è stata la Flc-Cgil che esulta per la nuova sentenza "a favore dei precari", dopo quella di qualche giorno fa di un'insegnante supplente (licenziata perché il titolare della cattedra era tornato prima). "La nullità dell'assunzione in prova, secondo il Tribunale, comporta la conseguente automatica e immediata assunzione definitiva della lavoratrice, non più licenziabile, se non per giusta causa e per giustificato motivo, ricorrendone i presupposti di fatto", sottolinea il sindacato. B., assistita dall'avvocato Jessica Valentini dello studio legale Cedrini Zamagni (convenzionato con la Cgil), aveva chiesto l'accertamento dell’illegittimità del licenziamento intimatole dall'Ausl Romagna. Ora, ribadisce il sindacato, il giudice del Lavoro, accogliendo il ricorso della lavoratrice, ha dichiarato l'illegittimità del licenziamento e ha condannato l'Ausl Romagna a reintegrarla nel posto di lavoro e a risarcirle i danni.

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