Rimini, lezioni di affettività: le storie di studenti e studentesse

Rimini
  • 21 novembre 2023

La triste vicenda di Giulia Cecchettin e le parole della sorella sulla necessità di educare all’affettività hanno suscitato un forte dibattito nel Paese. A Rimini le “lezioni” affettività, rispetto e contrasto alla violenza di genere sono già realtà. E’ il ciclo di incontri “Tamtam Tabù”, promosso nell’ambito del progetto “Insieme alla scoperta del genere” della Provincia di Rimini, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con Cescot, Enaip, le scuole Serpieri, Molari-Einaudi, Gobetti–De Gasperi, le associazioni Chiama ChiAma e Rompi il silenzio, i Comuni di San Clemente, San Giovanni in Marignano, Poggio Torriana, Montescudo-Monte Colombo, Misano Adriatico, Riccione e Bellaria Igea Marina.

“Tamtam TABÙ”, in diretta Facebook e Youtube, vede protagonisti in studio studenti e studentesse con le loro storie di rapporto con la diversità e con la parità, in particolare quella di genere. Ogni puntata è un’ora dedicata ad un tema specifico, con i giovani che insieme al conduttore Manuel Mussoni dialogano con esperti, rappresentanti delle forze dell’ordine, di associazioni e istituzioni. Obiettivo, cercare di superare tabù, pregiudizi e stereotipi che ostacolano le pari opportunità per tutti e tutte, e contrastare ogni tipo di violenza e discriminazione a scuola, a casa, online grazie all’informazione e al confronto.

La prima puntata, il 7 novembre, è stata dedicata al tema “Innamorarsi, amare, essere amici: le relazioni affettive si nutrono del rispetto”. Il prossimo appuntamento è per giovedì 23 novembre alle 17 sui canali Facebook www.facebook.com/Cescot.Rimini e Youtube www.youtube.com/@cescotrimini per parlare di “Giochi pericolosi: revenge porn, sexting, pedopornografia e cyberbullismo”. Parteciperanno all’incontro studentesse e studenti della IV S dell’Isiss Gobetti con la docente Angela Frisenda e del liceo scientifico-artistico Serpieri con le insegnanti Marzia dalla Venezia e Fabiola Perazzini, insieme a Barbara Di Natale, Consigliera delegata alle Pari opportunità e alle politiche di genere della Provincia di Rimini; Michele Piga, psicologo di Psichedigitale; Antonio Scodalupi, ispettore responsabile della Polizia Postale - Sezione di Ravenna; Nicoletta Renzi, responsabile comunicazione e marketing del Gruppo SGR e referente per il progetto “Da spettatori a protagonisti”; Cosetta Fraternali, docente e animatrice del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi dell’IC Misano.

I prossimi incontri

Libere, liberi di essere chi si è, 12 dicembre ore 17. L’identità di genere è il senso intimo, profondo, di appartenere ad un genere e non ad un altro; può o meno corrispondere al sesso assegnato alla nascita o alle caratteristiche sessuali primarie e secondarie. Cosa significa allora essere liberi di essere chi si è? Come gli ambienti sociali, scuola e lavoro in primis, garantiscono alle persone il diritto di esprimere l’’identità di genere? Perché tanta violenza nei confronti delle donne e delle differenze?

Le parole sono ponti o muri: fanno esistere socialmente le differenze e contribuiscono a creare stereotipi, 19 dicembre ore 17. Un linguaggio è inclusivo quando pone attenzione e sensibilità ad un uso consapevole le parole ed evita di farne, anche involontariamente, un utilizzo discriminante.

Libere e liberi di scegliere: contro i pregiudizi di genere a scuola e sul lavoro (data da definire). Lo sanno tutti che non esistono lavori da donne e lavori da uomini. Ma si sceglie davvero liberamente o i condizionamenti agiscono senza che ce ne accorgiamo? Le tue scelte formative e professionali dovrebbero essere libere da stereotipi di genere e non dovrebbero essere determinate dal tuo sesso, ma piuttosto dalle tue passioni e dalle tue abilità. Si tratta di un tuo diritto ma anche del presupposto per una società più equa e inclusiva

#NONE’DAMASCHIO, #TELACAVIBENEPERESSEREUNADONNA: frasi fatte da superare per superare il gender gap (data da definire). Influenzati fin dalla più tenera età a classificare le attività in maschili e femminili, cresciamo pieni di pregiudizi. In che modo anche grazie alla comunicazione pubblicitaria, possiamo iniziare a pensare che un futuro di parità sia possibile?

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