Rimini. Lega, l’onorevole Morrone: “Nessuna fuga, Galli non si vedeva da un paio di anni”

Rimini

Ma quale fuga dal Carroccio. Si tratta di casi diversi e scollegati quelli di Luca de Sio e Bruno Galli. L’onorevole Jacopo Morrone è il segretario della Lega Romagna e non si scompone più di tanto. Le accuse politiche di Galli? «Spiace, ma è da un paio d’anni che non frequenta riunioni, non si vede ai banchetti, non può lamentarsi perché manca il confronto se non si fa vedere».

Fuga dal Carroccio

Negli ultimi due anni il Carroccio ha perso per strada alcune delle proprie figure storiche. Prima Oscar Fabbri (segretario comunale a Riminj), poi Marzio Pecci (candidato sindaco nel 2016), recentemente il capogruppo a Rimini, Luca de Sio, infine, pochi giorni fa, l’addio ufficiale di Bruno Galli, attuale vice sindaco a Bellaria Igea Marina e per anni (fino al 2019) segretario provinciale della Lega.

“Ce ne faremo una ragione”

L’onorevole Jacopo Morrone è il segretario della Lega Romagna e in un certo senso “gestisce” politicamente la provincia riminese ora sotto la guida di Elena Raffaelli.

Il “malessere” di Galli era ampiamente noto perché già ufficializzato un annetto fa al termine dell’ultimo congresso. In sintesi: non mi riconosco più, esiste un sistema decisionale che fa capo a una sola persona.

«Lo dico senza alcuna polemica - spiega oggi Morrone -: mi dispiace. Non posso costringere le persone a restare nella Lega. Galli ha avuto tutte le possibilità per arrivare e non è mai arrivato (il riferimento è alle ultime elezioni regionali che alla fine hanno premiato Matteo Montevecchi, ndr). Gli insuccessi non sono una mia responsabilità, la politica è una competizione e non può addossare le sconfitte ad altri. Anche io mi sono confrontato con Gnassi e l’ho battuto».

Va detto, però, che fra le motivazioni a sostegno del suo addio Galli ha elencato un partito in cui sono spariti i corpi intermedi, non ci sono né dialogo né confronto, le decisioni vengono prese da una sola persona, infine è venuta a mancare la condivisione delle linee di partito. Tutte parole sue. Lei come risponde?

«Galli è un paio d’anni che non frequenta il partito, non si vede ai banchetti, alle riunioni è un po’ che non lo vediamo. All’interno della Lega il dibattito c’è, così come il confronto, però se uno non partecipa...».

Percorso differente

L’uscita di Galli fa il paio con quella (pochi giorni prima) di Luca de Sio, capogruppo a Rimini. Qualcuno parla di fuga. Qual è il suo giudizio?

«Non è così. Luca è un amico ma non ha mai avuto la tessera della Lega, il suo è un percorso differente rispetto a quello di Bruno che se ne va a pochi mesi dalle elezioni amministrative, quando si accorge che non è facile, non vede uno spazio. Se poi come ha detto non si riconosce nei principi della Lega, mi dispiace».

A proposito di appuntamento con le urne di giugno, quali sono le aspettative del centro destra? «Confermare le piazze dove siamo al governo a cominciare da Bellaria e conquistarne altre».

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