Rimini, le discoteche reggono alla crisi: “Allo Space c’è chi paga 20mila euro”

Un’onda d’urto quella provocata dalla crisi economica e dagli stipendi bassi che se è riuscita a “svuotare” le spiagge italiane (luglio, a Rimini, si è chiuso con un calo tra il 20 e il 30%) non è riuscita, però, a battere la resistenza delle discoteche. Nonostante un cambio “culturale” che in questi anni ha spinto sempre più giovani a preferire l’aperitivo lungo in riva al mare.
«La stagione è nel pieno – commenta Claudio Aulizio, neo presidente provinciale Silb Confcommercio, il sindacato dei locali da ballo – e da quello che registriamo tra gli addetti ai lavori possiamo parlare di un’estate 2025 in linea con quella 2024. Con le discoteche, quelle classiche sulle colline, che, soprattutto nel fine settimana, hanno retto bene l’urto della precarietà economica. Per “sgonfiarsi”, però, nel resto della settimana». A conferma, quindi, di quanto sia apprezzata, in Italia, la movida targata Rivera. «E devo dire, nonostante tutto – precisa Aulizio-. Perché il nostro comparto si regge molto sui giovani, che dipendono fortemente dall’economia familiare. Per cui in un periodo così difficile per il Paese, dove gran parte delle famiglie non arriva a fine mese, riuscire a tenere botta è un grosso merito».
E i nomi di questo grosso merito sono i soliti: Peter Pan, Cocoricò, Villa delle Rose, Baia Imperiale, Rimini Beach Arena, Carnaby, Frontemare. Fino allo Space. Per il quale c’è un discorso da fare.
Il fenomeno “ibizenco”
Aperto nel giugno 2024 nell’ex discoteca Musica (già Prince), trasferito da Ibiza fin sopra le colline riccionesi, il “superclub” “spagnolo” in salsa romagnola si è subito imposto come uno dei luoghi più iconici. Al punto da richiamare il grande pubblico alto spendente già all’inaugurazione. «Mi chiedete dello Space, ma per avere dati precisi andrebbero contattati i diretti interessati. Tuttavia il sentore è che quest’anno lo Space si è ulteriormente consolidato nel panorama disco mondiale – sottolinea Aulizio -. Basti dire che, così come accaduto durante l’estate scorsa, anche in questo 2025 sta attirando un pubblico internazionale ed altospendente. Giovani e adulti. C’è ancora una nicchia formata da gente che non bada a spese pur di veder suonare dal vivo i più grandi dj del mondo». E giù sciabolate...nei privé e nelle aree vip del locale. «Di spese folli si è sentito parlare tanto nel 2024 – precisa il presidente del Silb -, così come quest’anno. Si parla di tavoli che avrebbero pagato per una notte anche 3.000-3.500 euro. Fino addirittura a cifre pari a 18-20 mila euro» E non siamo ancora a Ferragosto, il momento clou della stagione. «Un momento importante nell’economia della stagione per le nostre discoteche – conclude Aulizio -. Perché un conto è fare sold out la notte a cavallo tra il 14 e il 15. Altro è mantenere gli stessi ritmi da tutto esaurito anche nei giorni seguenti. Vedremo. Ai primi di settembre avremo un quadro più chiaro».