Rimini, lascia la zia 90enne in auto sotto il sole: rischia la denuncia

Rimini

Una donna di novanta anni in precarie condizioni di salute è stata lasciata sola in auto sotto al sole, per circa un'ora, nel momento più caldo della giornata, senza acqua. La nipote, impegnata in alcuni giri di lavoro negli uffici del tribunale, tra le 12.45 e le 13.45, l'ha “sistemata” sul sedile del passeggero, con la cintura allacciata e uno spiraglio d'aria di due dita nel finestrino. Poi ha chiuso a chiave la portiera e dopo aver dato un’ultima occhiata alla vettura, parcheggiata sotto al sole, è entrata di corsa a palazzo di giustizia, nella convinzione di poter sbrigare le proprie incombenze rapidamente. Il tempo è invece trascorso in fretta e i due militari dell’esercito che sostano davanti al tribunale, nell’ambito dell’operazione “strade sicure”, hanno notato per primi l’anziana in evidente difficoltà.

Mentre le guardie giurate del tribunale si davano da fare per rintracciare la proprietaria della vettura, i soldati hanno cercato un contatto con la signora, prostrata dalla temperatura all’interno dell’abitacolo. Attorno all’auto, una Fiat Punto, si è creato un capannello di persone. L’anziana all’interno era cosciente, ma non rispondeva alle domande, né sembrava in grado di alzare la sicura e aprire autonomamente la portiera. Due finanzieri, in servizio presso la procura, preoccupati dal fatto che l’anziana, ripiegata su se stessa e sorretta solo dalla cintura, sembrava assopita, hanno chiamato vigili del fuoco e ambulanza del 118. I pompieri, appurato che la signora non dava segni di reazione e che si trovava da almeno un’ora sotto al sole, hanno spaccato il finestrino posteriore con l’ascia e hanno liberato alla donna. Solo a quel punto è arrivata la nipote: «Mia zia non poteva rispondervi, non parla». A suo avviso non era trascorso tanto tempo, ma quando ha provato a lamentarsi con i vigili del fuoco. «Guardi che avremmo spaccato il finestrino anche se al posto di sua zia ci fosse stato un cane». Gli operatori del 118 hanno soccorso la novantenne, sudata da capo a piedi e a rischio disidratazione, all’interno dell’ambulanza. La nipote è stata identificata dai militari della guardia di finanza che hanno raccolto le testimonianze sull’accaduto. Rischia una denuncia penale.

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