Rimini, ladro cerca di evitare l'arresto: Ho il coronavirus

«Non posso finire in galera perché ho il coronavirus». È l’informazione fornita da un 60enne di origini pugliesi, fermato martedì in viale Principe Amedeo da un equipaggio di una Volante dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della Questura. Il tarantino, che era in sella ad una bicicletta, ha cercato di nascondersi inutilmente dietro una casa quando ha visto la polizia. Perquisito è stato trovato in possesso di due coltelli da cucina con lama seghettata e piegata ed una torcia, attrezzi idonei a poter essere utilizzati come “strumenti da lavoro” per mettere a segno furti in appartamento, la sua “specialità”.

Il tutto per tutto

È stato a quel punto che ha giocato la carta del Covid. Purtroppo per lui, però, una volta accompagnato in questura, è stata contattato il medico l’Azienda Usl di competenza che ha smentito di aver inserito il suo nome nell’elenco delle persone colpite dal virus. Ma non è finita. Dagli accertamenti è anche emerso che sul suo capo pendeva un ordine di cattura, emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Taranto, perché evaso dagli arresti domiciliari nonostante provvisto di braccialetto elettronico.

Altre due catture

Sempre martedì sono stati rintracciati dalla Squadra mobile della questura e ricondotti in carcere, altre due persone. Un 37enne per il mancato rispetto degli obblighi imposti dall’affidamento in prova dai Servizi sociali dopo l’arresto per estorsione ed un riminese 52enne, accusato di rapina

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