«Il rispetto del territorio è prioritario. Per questo sono fermamente contraria a interventi che possano compromettere il paesaggio. E per questo mi sento di dire che il Parco eolico è un progetto che molto probabilmente non vedrà mai la luce».
Domenica Spinelli, senatrice di Fratelli d’Italia e vice sindaca di Coriano, è categorica. E, lette le dichiarazioni del sindaco Sadegholvaad e del direttore Felappi di Energia Wind 2020, società di scopo incaricata di costruire la centrale offshore in Adriatico, interviene per bocciare senza se e senza ma l’impianto. Un parco, il cui progetto, ad oggi, prevede l’installazione, al largo di Rimini e Cattolica, di 51 pale di 210 metri di altezza ciascuna dal medio-mare, posizionate tra le 12 miglia (22 km la prima) e le 21 miglia (39 km l’ultima), capaci di produrre 715 milioni di kWh all’anno di energia (il 50% del fabbisogno dell’intera provincia di Rimini) per un investimento di un miliardo di euro.
«L’ipotesi di spostare le turbine più al largo è una proposta avanzata dal privato, probabilmente con l’intento di ridurre l’impatto visivo sulla costa e di contenere le preoccupazioni del turismo. Tuttavia, una maggiore distanza comporta soluzioni ingegneristiche molto più complesse, costi aggiuntivi rilevanti e la necessità di potenziare le infrastrutture di connessione. Tutti elementi che possono incidere in modo significativo sulla sostenibilità complessiva del progetto».