Rimini, la realtà virtuale per simulare i rischi sul lavoro, ecco le nuove frontiere della formazione


RIMINI. Utilizzare la realtà virtuale per una maggiore sicurezza del lavoro. E’ solo uno dei nuovi percorsi esplorati da Serint (acronimo di Servizi Integrati) che opera nel campo della consulenza in ambito di medicina del lavoro, sistemi di gestione, sicurezza sul lavoro, formazione ed energia. Nata nel 1996 a San Marino; oggi in Italia segue circa un migliaio di aziende di varie tipologie merceologiche nelle sedi di Rimini, Forlì, Fano con una prossima apertura a Bologna.
«La società all’inizio era formata da cinque professionisti (tra cui uno, Enzo Mataloni, oggi ancora socio effettivo), ognuno dei quali operava in campi diversi – spiega il legale rappresentante di Serint Group, Marco Leardini - .Per certi versi, possiamo dire di essere stati dei precursori dei servizi integrati alle aziende: pur non essendo gli unici, abbiamo sempre fatto di questa caratteristica un credo assoluto, sviluppando sempre nuove attività da proporre ai clienti e cercando di ottimizzare la metodologia di integrazione. Questo percorso ci ha portati a coinvolgere non solo l’azienda ma anche la singola persona, come punto di riferimento dei nostri servizi, pensando alla realizzazione di un nostro poliambulatorio dove effettuare prestazioni sanitarie come magnetoterapia, otorinolaringoiatra, ozonoterapia, medicina estetica o servizi quali rinnovo patenti. - continua Leardini-. Con il passare degli anni, l’idea e la volontà di progettare ed offrire sempre servizi innovativi ci ha portato ad alcuni sviluppi anche in ambito sicurezza sul lavoro, focalizzandoci sulla promozione della realtà virtuale integrata nella tradizionale attività formativa prevista per i lavoratori».
A spiegare in che cosa consiste questa nuova logica, definita “Virtual Safety”, è Lucia Pazzaglini, responsabile Area Formazione e Sicurezza.
«Ai partecipanti dei corsi viene fatto indossare un visore, all’interno del quale vengono riprodotti scenari lavorativi con specifici rischi– precisa Pazzaglini – .Le simulazioni, durante ogni corso, possono essere personalizzabili e modificate a seconda della tipologia del corso svolto o della mansione del corsista. La nostra scelta è quella di integrare la tradizionale attività formativa utilizzando il virtuale aumentando la sensibilizzazione alla tematica della sicurezza e garantendo un maggior coinvolgimento del partecipante al corso. Ad oggi stiamo avendo un riscontro positivo, da parte di tutti i partecipanti (indipendentemente dall’età anagrafica) e dalle aziende che hanno scelto questo servizio. Riteniamo che da qui a qualche anno, miglioreremo ulteriormente la nostra attività, cercando di essere sempre innovativi».