Rimini, la nuova questora Lavezzaro: "Sicurezza, ci faremo trovare pronti"
La Questura di Rimini riparte, per la prima volta, da una donna. Dopo le esperienze professionali a Torino, da funzionario, e poi a Vercelli e Novara, Rosanna Lavezzaro prende la guida della Polizia di Stato di Rimini. Per lei, piemontese di nascita, si tratta del primo incarico fuori regione, in una provincia tra l'altro dove non è mai stata, nemmeno in vacanza. Ma "credo - scherza incontrando questa mattina i cronisti della stampa locale - che i miei due figli verranno a trovarmi più felicemente qua" rispetto alle altre città dove ha lavorato. Giacca e pantaloni neri, blusa bianca e scarpe coordinate, Lavezzaro è sicura che sarà "una bella avventura in una terra che non conosco, una doppia scoperta", del nuovo incarico e del paesaggio, che le suscita "curiosità ed entusiasmo". Come primo approccio, è operativa da 48 ore, ha trovato "una Questura ben organizzata e strutturata, colleghi giovani e motivati, che non si sono fin qui risparmiati e non lo faranno in futuro".
Insomma "un primo impatto molto positivo". Lavezzaro si è "formata in ordine pubblico" sul campo, dal G8 di Genova alle proteste No Tav, ma a Rimini non porta una "strategia preconfezionata", privilegiando una "lettura specifica". E cosciente dei temi più caldi, dai rinforzi per la stagione estiva su cui è già impegnata con il Viminale, alla criminalità macro e micro, fino a quella giovanile che ha caratterizzato l'ultima estate. Da questo punto di vista, "Rimini può essere assimilata a una grande città, l'attenzione c'è, ma sui minori occore anche procedere con le doverose cautele". Si tratta, aggiunge, di "un tema complesso per i prossimi anni, che coinvolge anche l'integrazione e l'inadeguatezza che si sente". Comunque "ci faremo trovare pronti", garantisce, promettendo anche un rapporto cordiale con la stampa.
Per i tempi più specifici "mi documenterò per trovare strategie spero efficaci". Lavezzaro tiene molto al tema della percezione della sicurezza, che a Rimini risente dei flussi turistici estivi, e mostra "un cauto ottimismo", puntando anche sul gioco di squadra con le altre Forze dell'ordine e le Istituzioni, con e quali è in corso un primo giro di incontri. "Il gioco di squadra - è convinta - è l'unica possibilità di avere successo", da qui anche il suo "rispetto per i ruoli". Anche perché, chiosa, "una città va vissuta e capita", non si può fuggire il fine settimana. "Ho una proiezione esterna- conclude- a conquistare la città ed esserne conquistata, in un rapporto empatico e simbiotico".