Rimini, “La cucina di Imma ponte del gusto fra la Sicilia e la Romagna”

Rimini

Quando a diciannove anni Carmelo Riganò lasciò la sua Lipari con una valigia leggera e un sogno pesante di sapori, forse non immaginava che quel viaggio lo avrebbe portato a costruire un ponte di gusto tra la sua isola e Rimini.

Oggi a 47 anni, festeggiati da poco, è il volto e il cuore, con la sua compagna Giorgia, di un nuovo locale, “Imma”, dove la cucina eoliana, e siciliana in generale, incontra l’innovazione sostenibile, tra piatti che profumano di casa e idee che parlano di futuro. «Porto con me i sapori e gli odori della mia terra» dice ricordando le albe sull’isola, le reti dei pescatori, il profumo del pane caldo e dei cibi cucinati da nonno Saverio.

«Una cucina che emoziona»

È da lì che tutto è iniziato. Lì ha imparato il valore del cibo semplice, quello che nasce dal rispetto per la terra e dalla necessità di non sprecare nulla. Una lezione antica, che oggi diventa filosofia gastronomica. «Non mi interessa la cucina da fotografia, mi interessa quella che emoziona, che ha una storia. Voglio che chi entra nel mio locale ritrovi in un boccone la sincerità della mia isola. Chi viene a Imma deve sentirsi a casa, deve potersi godere in santa pace un aperitivo, “smangiucchiare” qualcosa senza fretta di lasciare il tavolo. Magari ascoltando anche buona musica. Imma deve essere un’esperienza rilassante. Del resto casa mia è sempre stata un luogo accogliente. Ricordo che quando i miei compagni di scuola che venivano da Vulcano, Salina, Stromboli erano costretti a restare a Lipari perché magari il mare era grosso e le barche non uscivano, venivano tutti da me. Mia mamma ci faceva da mangiare e poi dormivamo accampati». Quella casa che Carmelo ha lasciato a 19 anni.

Una vita nei locali

«Sono venuto a Rimini insieme alla mia fidanzata di allora. Ho iniziato a lavorare come cameriere al Quartino, poi sono stato per quattro anni da Spazi dove ho avuto un maestro come Claudio Carlini. Poi dieci anni al Tiresia intervallati da un’esperienza al Bar Cavour di tre anni». Nel frattempo Carmelo diventa papà di Matilde, che proprio oggi compie 18 anni, e conosce Giorgia, la sua attuale compagna dalla quale ha avuto la piccola Luce nata lo scorso 2 agosto.

«Se oggi c’è Imma il merito è tutto di Giorgia: è lei che mi ha spronato a fare questo passo. Due estati fa, proprio mentre eravamo a casa, a Lipari, ha disegnato il logo e ha detto ‘”chiamiamolo Imma come tributo a tua mamma”. Poi abbiamo cercato la location: non è stato facile perché non volevo un locale grande, ma piccolo, intimo. Finché, quasi un anno fa, abbiamo trovato questo spazio aperto l’11 dicembre del 2024».

Carmelo con la sua “Imma” vuole creare un dialogo fra tradizione e sostenibilità, tra memoria e innovazione. «La Sicilia è un continente di sapori – spiega – ma anche una lezione di resistenza. È imparare a fare tanto con poco, a trasformare il limite in creatività». In ogni piatto, in ogni gesto, si sente la nostalgia di Lipari, ma anche la voglia di futuro. La sua cucina è un viaggio, come quello che lui stesso ha intrapreso: una rotta che parte dal mare e arriva al cuore. Come i suoi cannoli salati o le sue brioche. «Tanti prodotti arrivano direttamente da casa, così come i vini. Ma sono sempre alla ricerca del particolare, dell’abbinamento speciale».

Oggi Carmelo Riganò non ha semplicemente aperto un locale: ha costruito un luogo dell’anima, dove il profumo dei suoi piatti si mescola ai ricordi di casa e al sorriso di chi sa che il cibo, se nasce dall’amore, sa sempre dove tornare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui