Rimini. La cooperativa sociale La Fraternità: “Così inseriamo nel lavoro le persone svantaggiate”

Rimini

Ben 842 dipendenti di cui quasi 250 con svantaggio certificato. La cooperativa sociale La Fraternità ha tenuto a Rimini l’assemblea annuale. I soci sono stati chiamati ad approvare il bilancio, con ricavi consolidati per 27,4 milioni di euro, e il bilancio sociale, «il documento più importante - spiegano i membri del consiglio d’amministrazione - perché dà conto della sostanza che permea l’azione di una realtà che opera attraverso 25 unità locali distribuite in quattro regioni Emilia-Romagna, Marche, Umbria e Veneto».

«Se è molto difficile e dispendioso pensarsi come unica Cooperativa, ce la stiamo mettendo tutta nel rispetto delle proprie specificità e autonomie, coscienti che solo insieme potremo raggiungere quegli obiettivi che abbiamo dichiarato nel nostro Statuto», sottolinea Valerio Giorgis, presidente de La Fraternità nata nel 1992 da un’idea di don Oreste Benzi fondatore dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

Una realtà variegata

Scendendo nei dettagli la cooperativa ospita centri di diversa natura: socio occupazionali, socio riabilitativi diurni e di educazione al lavoro, ma anche servizi educativi e laboratori oltre a un vivaio di piante e fiori che si occupa anche di progettazione giardini e cura del verde, un settore inserimento lavorativo, un centro di aggregazione, una bottega dell’usato, nonché un’impresa di pulizie e servizi. Senza dimenticare un centro di lavoro e raccolta, un canile e un’azienda agricola. Il tutto, come ribadiscono i referenti, è finalizzato «all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate in un processo che cresce grazie a relazioni di rete stabili e produttive», come ad esempio quelle con l’associazione sportiva Asdc. AG23 a Santarcangelo o la cooperativa di comunità Fer-menti Leontine a San Leo.

Qualche numero

Dati alla mano, nel 2024, La Fraternità ha avviato «149 progetti di tirocinio, dedicando il 78% a persone in condizione di svantaggio fisico, psichico o sociale». Passando ai lavoratori «sono 163 quelli con svantaggio, di cui 81 (pari al 52%) assunto nella cooperativa con contratto a tempo indeterminato e 80 i tirocinanti con fragilità».

Passando infine agli impatti ambientali, il sodalizio ha generato «70 MWh di energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici, raccolto 4.613 tonnellate di abiti usati; prodotto circa 135.000 chili di frutta e verdura biologica e 43.408 chili di oliva Bio/Dop».

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