Rimini. L’interior designer dei vip di Londra: “C’è chi ha speso fino a 20 milioni di sterline per arredare casa”

Ha lavorato per celebri calciatori, imprenditori e divi dello spettacolo. I nomi? Sono top secret proprio come impongono i contratti blindati che ha firmato il 51enne manager riminese, Roberto Ceccaroni. Il legame con le sue origini romagnole non si è mai spezzato del tutto perché, dopo il trasferimento per lavoro a Londra, avvenuto 13 anni or sono, continua a tornare a Rimini in corrispondenza del weekend, per trascorrere del tempo prezioso con la sua famiglia, la moglie e due figli. In Gran Bretagna si occupa di progetti di Interior design, ambito in cui la capitale londinese «resta ombelico del mondo, assieme a New York e Milano», e ogni giorno su incarico di studi di architetti di livello internazionale riceve progetti di arredamento da sviluppare.
Ceccaroni, può illustrarci il suo ruolo nell’ambito dell’Interior Design?
«Negli anni ho maturato contatti con numerose aziende leader in Italia per far arrivare a Londra arredi e materiali di altissima qualità, dai lampadari di Murano sino a lastre del pregiato marmo di Carrara, per poi allestire l’arredamento degli spazi interni e esterni delle dimore dei clienti».
Qual è stato, finora, il progetto più faraonico a cui ha collaborato?
«Dati alla mano, superava i 20 milioni di sterline, e ha suscitato un’eco importante. Per un biennio, in tempi recenti, sono stato invitato alla tradizionale cena natalizia che viene organizzata, ogni anno, alla Camera dei Lord. Ho tenuto infine conferenze, nella cornice della Camera dei deputati, che vertevano sull’importanza dell’internalizzazione delle aziende».
Un ingrediente del successo oltreconfine?
«Non bisogna solo essere bravi nel management, ma anche aperti a conoscere le peculiarità del Paese a cui ci si rivolge».
Se dovesse dispensare un consiglio ai giovani romagnoli, quale sarebbe
«Quello di vivere esperienze di qualche anno all’estero per ritrovarsi poi, al loro ritorno, con un imprinting che consenta di assorbire nuovi stimoli, con rinnovata profondità. L’obiettivo, nel mio campo, è quello di arrivare ogni volta a qualcosa di originale, rispettando tuttavia il background culturale del committente, che per il mercato britannico brilla sempre nel segno della tradizione».