«Abbiamo un monumento come l’ex convento di San Francesco in stato di completo degrado. In una via centralissima, al lato del Tempio Malatestiano, e a due passi da piazza Tre Martiri. Non sarebbe ora di metterci mano e restaurarlo?». Più che una domanda, una denuncia. Che il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, lancia alla città, perché amministrazione comunale ascolti, «e si attivi». «La situazione di abbandono in cui versa da decenni quell’antico “gioiello” – stigmatizza – è davvero inaccettabile. Basti pensare che siamo in via IV Novembre, una delle principali porte di accesso al cuore antico di Rimini. Mentre un giorno sì e quell’altro pure, l’amministrazione comunale ci parla di destagionalizzazione in chiave turistico-culturale. Sarebbe questo il modo?».
Sei anni fa la richiesta
Fautore di diverse proposte di riqualificazione, Renzi, nel 2019, presentò, in Consiglio comunale, una mozione «con la quale chiedevo all’allora giunta di recuperare l’ex convento attraverso un restauro filologico dell’intero edificio, dal lato mare alla parte ricostruita, negli anni 70, dalla Curia in via IV Novembre, per destinarlo, poi, a biblioteca comunale, come ampliamento della Gambalunga». Non fu ascoltato, «e la proposta venne bocciata dalla maggioranza di centrosinistra». «Per questo – puntualizza l’esponente dell’opposizione di destra -, chiedo, oggi, ai consiglieri comunali, o comunque ai componenti della commissione Cultura, di effettuare un sopralluogo all’ex Convento, nell’ala intatta, quella che si affaccia su via Castelfidardo, che non fu distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e che presenta ancora le camerette dove dormivano i frati francescani. Potrebbe essere uno stimolo per i membri della maggioranza a convincere l’amministrazione comunale ad intervenire».
I vecchi progetti
Soprattutto, adesso, che c’è stato l’azzeramento del progetto di riqualificazione del mercato coperto, che prevedeva la bonifica dei ruderi. «Eppure progetti di restauro ce ne sono stati in passato – ricorda Renzi -. Nel 2004, ad esempio, uno studio di fattibilità, approvato dall’allora giunta, prevedeva un investimento di 5 milioni di euro. E nel 2006 fu approvata all’unanimità, dall’allora Consiglio comunale, una variante urbanistica per un intervento di restauro filologico con destinazione biblioteca universitaria, dalla superficie di 2.260 mq. Poi tutto tramontò quando si decise di destinare all’Università il Palazzo Lettimi». Tutto questo vent’anni fa, «dopodiché il silenzio», incalza il consigliere Fdi. «E pensare che l’ex convento di San Francesco, che risale al 1257 – conclude Renzi –, nel 1400 fu trasformato, per volontà dei Malatesta, Carlo, prima, Sigismondo, poi, in biblioteca: la prima biblioteca italiana, completa di testi di varie discipline, successivamente arricchita dal lascito librario dello storico Roberto Valturio. E dopo, solo dopo, arrivarono, nel 1609, la biblioteca Ambrosiana di Milano, nel 1614, la biblioteca Angelica di Roma, e, nel 1619, la nostra Gambalunga. Senza dimenticare che nel 1923 l’ex Convento diventò sede della galleria archeologica e nel 1938 sede del museo archeologico». Poi scoppiò la guerra, il “San Francesco” venne bombardato e gravemente danneggiato e ottanta anni dopo i suoi ruderi sono ancora lì, «a parlarci di una ricchezza monumentale riminese dimenticata da tutti».