Rimini, l’assessore Magrini: “Tagli del Governo, duro colpo per gli enti locali”

Manovra finanziaria del Governo Meloni, l’assessore al Bilancio di Rimini Juri Magrini punta il dito contro i tagli che colpiranno gli enti locali: “La finanziaria del Governo Meloni diventa oggi legge e non presenta sorprese né particolari novità rispetto alle anticipazioni di poche settimane fa, almeno per gli aspetti che riguardano più direttamente gli enti locali. E non c’è molto da sorridere: nella manovra infatti trovano conferma infatti sia i maggiori vincoli legati al patto di stabilità sull’utilizzo della spesa pubblica, già decisamente limitata e costretta da impegnativi obblighi di accantonamenti di risorse, sia gli annunciati tagli agli investimenti. Complessivamente si parla di 3,2 miliardi di fondi che vengono a meno per via del definanziamento su base pluriennale di specifiche linee di investimento per le opere pubbliche, una misura particolarmente rilevante soprattutto per i comuni più piccoli”.
I tagli per Rimini
“Per il Comune di Rimini - continua Magrini - la ratifica di questi tagli si traduce nei numeri già previsti in sede di bilancio previsionale approvato dal Consiglio poco prima di Natale, con una decurtazione pari a circa 842mila euro, a cui vanno sommati i tagli per oltre 1,5 milioni ereditati dalle precedenti Finanziarie e la restituzione del fondone Covid, per un conto finale che arriva a quasi 2,4 milioni. Un ammanco che il nostro bilancio è in grado di assorbire, in considerazione di una solidità economica finanziaria e di una capacità di programmazione che ci permette ancora di avere una spesa in equilibrio tenendo ferma la barra degli investimenti. Certo è che la politica del ‘tirare la cinghia’ a cui i Comuni italiani sono sottoposti ormai da troppo tempo e che trova un ulteriore seguito in questa ultima Legge Finanziaria, prospetta scenari futuri incerti per i bilanci degli enti locali. Vale per Comuni di grandi e medie dimensioni e fondamentalmente in salute come Rimini, vale soprattutto per le realtà più piccole, che hanno meno possibilità di manovra e per le quali vincoli di spesa restrittivi e soprattutto drastiche contrazioni di risorse possono avere impatti pesanti sulla capacità di continuare a mantenere i servizi essenziali e non venir meno agli impegni presi con i cittadini”.