Rimini, l’allarme dell’esperto: “Camere vendute anche per la sola notte di Ferragosto. Non era mai successo prima”

Rimini

«La crisi delle vacanze balneari a Rimini è così evidente e preoccupante che siamo arrivati al punto di vedere camere vendute, per una sola notte, anche a Ferragosto: una cosa mai accaduta prima a Rimini». A lanciare l’allarme è Mauro Santinato, manager turistico riminese e fondatore di Teamwork, società di consulenza e formazione alberghiera. Che, dati in mano, disegna uno scenario a tinte fosche per l’estate 2025 nella capitale italiana delle vacanze. «E’ sufficiente andare sui principali siti turistici online per renderci conto di quello che sta succedendo a Rimini – commenta -. E mi riferisco, oltre che al caso Ferragosto, anche all’enorme disponibilità che c’è in questo weekend (8-10 agosto): qualcosa come 475 alberghi con camere doppie libere, anche per una sola notte, e in vendita, in oltre cento strutture, a meno di 90 euro, colazione inclusa. Davvero incredibile, se si pensa che fino a qualche anno fa, in alta stagione, e in particolare nelle due settimane di Ferragosto, era praticamente impossibile trovare camere per soggiorni inferiori a 3 notti».

Incerto capodanno dell’estate

Ma quello che stupisce di più è il seguito. Continua, infatti, Santinato: «Se la situazione di questa settimana preoccupa, quella di Ferragosto inquieta. Perché abbiamo 184 hotel ancora disponibili per le due notti ferragostane: 15-17, con 152 strutture che accettano, addirittura, prenotazioni per la sola notte del 15 agosto. Stiamo parlando non di un fine settimana qualsiasi, ma del Capodanno dell’estate, quando fino a qualche anno fa l’ufficio prenotazioni di qualsiasi albergo di Rimini ti rideva in faccia se provavi a telefonare per chiedere una stanza. Con una media prezzo, poi, per i 4 stelle, dal 14 al 17, di 150 euro a notte, colazione compresa. E la situazione non mostra segnali di ripresa nemmeno nel periodo successivo. Per la sola notte del 18 agosto, peraltro – precisa il manager riminese -, risultano 309 hotel disponibili, con numerosi 4 stelle che propongono prezzi inferiori a 100 euro a notte, per una camera doppia, colazione compresa».

Confronto impietoso

Ma se Rimini non ride, le altre località balneari concorrenti come si comportano? Dati in mano, è sempre Santinato a rispondere. «Il confronto è impietoso – stigmatizza -. A Jesolo per questa notte, quella dell’8 agosto, solo tre strutture risultano disponibili, mentre per il weekend di Ferragosto, 1, e per il 18 soltanto due. Per non parlare del gap prezzi. «In questo caso il confronto è addirittura avvilente – puntualizza Santinato -, anche perché fatto con i 5 stelle. A Rimini e dintorni, incluse Riccione, Cesenatico e Milano Marittima, il prezzo medio a camera, il 18 agosto, è di 400 euro a notte. Mentre a Jesolo viaggiamo sui 650 euro, a Santa Margherita Ligure siamo sugli 800 euro, e a Taormina sui 1.100 euro. Poi arrivano le “fuori serie”, Forte dei Marmi e Positano con 1.600 e 1.700 euro a camera». E allora la domanda sorge spontanea: quale futuro per Rimini? «Siamo ad un bivio – risponde Santinato -: continuare sulla strada del prezzo basso e del tutto pieno a ogni costo, o scegliere finalmente la via della qualità, sostenibilità e identità. Rimini ha tutte le carte in regola per rilanciarsi, ma servono coraggio, visione e soprattutto un nuovo patto tra pubblico e privato con nuove norme urbanistiche necessarie per ridisegnare il futuro di una delle destinazioni più storiche d’Italia». Anche perché se è vero che Rimini città, con 1,5 miliardi di euro, si consolida al 5° posto, parimerito con Napoli, per Pil turistico prodotto nel 2024 (prima è Roma con 13,5 miliardi), è altrettanto vero che, secondo un’indagine di Sociometrica per il Sole 24 Ore, la stessa Rimini figura tra i 10 comuni turistici in calo di presenze nell’arco temporale che va dal 2014 al 2024 (-0,8%): le perfomance peggiori sono di Grosseto e Cattolica con -14,4% e – 12,6%. A crescere, invece sono tutti gli altri: Bari la migliore con +125,1%, poi Bergamo (117,4%) quindi Como (97,9%), Lecce (93,8) e tutti gli altri.

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