Rimini. «L’82% dei contratti è a tempo», la Cgil lancia il Piano lavoro

Rimini
  • 16 novembre 2024

Le richieste di attivare i Tavoli di confronto sulle crisi aziendali e sui beni confiscati così come la mappatura dell’amianto; la contrattazione d’anticipo per i bandi sulle concessioni demaniali; accordi con le imprese in materia di appalti; un Piano straordinario per l’edilizia residenziale pubblica; assunzioni di medici e infermieri anche per una migliore taratura dei Cau. Sono diversi gli spunti che lancia il Piano del lavoro 2024 “Oggi è domani” della Cgil di Rimini, presentato ieri mattina alla stampa. Negli ultimi quattro anni «sono cresciute le disuguaglianze il numero delle famiglie fragili e c’è una crisi industriale senza precedenti», traccia un quattro con più ombre che luci la segretaria generale Francesca Lilla Parco. A partire dalla «precarietà del lavoro riminese» con l’82% dei contratti a tempo, come lo sono anche «speranze e progetti». Nel sistema manifatturiero, entra nello specifico assieme al segretario della Fiom Daniele Bagliesi, «oltre l’80% delle aziende è in cassa integrazione, con una crescita dell’82%», e le più importanti «ragionano su una proroga per il primo semestre 2025». Per cui «rischiamo di chiudere aziende con enormi perdite di posti di lavoro». La buona notizia è che nel giro di qualche giorno verrà attivato il Tavolo provinciale di crisi con l’obiettivo di mantenere l’occupazione e capire di che investimenti necessitano le imprese. Di certo occorre anche puntare, specie nell’indotto, sulla capacità aggregativa tra piccole imprese, così da rispondere alle necessità di transizione, ragiona il sindacato. In materia di turismo e concessioni, chiede di «contrattare in anticipo» con i Comuni costieri i criteri dei bandi su trasparenza, continuità e qualità occupazionale.

È necessario attivare, sottolinea Parco, «un Osservatorio sul terziario per monitorare contratti, appalti e subappalti», nel turismo si lavora anche a cottimo e si sfruttano i permessi di soggiorno per i tirocini a copertura impropria del lavoro stagionale. Necessario anche aprire un Tavolo con la Prefettura sui beni confiscati, oltre 35 milioni di euro, ed estendere il protocollo sul settore turistico, dove ci sono state 30 interdittive dal 2020. Parco caldeggia anche «una spinta per un accordo con le imprese in materia di appalti», e in particolare nella logistica: quest’anno in provincia ci contano «otto morti e migliaia di infortuni». E non dimentica la lotta contro l’amianto, con 161 casi registrati di mesotelioma e «molti non ce l’hanno fatta. Siamo preoccupati per una futura esplosione di casi a causa delle ristrutturazioni del 110%». Occorre dunque realizzare la mappatura di case e capannoni come da legge regionale.

Le oltre 50 pagine del documento della Cgil affrontano anche i nodi della sanità e della «grande sofferenza degli operatori per il mancato rinnovo del contratto». Come precisa Daniele Esposito della Fp-Cgil «il personale è estremamente ridotto, nonostante le assunzioni, perchè sono aumentati i servizi». Per cui serve un Piano straordinario di assunzioni. I Cau, aggiunge, «non hanno raggiunto l’obiettivo di ridurre gli accessi al Pronto soccorso. Prima di aprirli serve una tara del personale così da non svuotare gli ospedali».

Sul tema casa, Roberto Battaglia dello Spi-Cgil invoca «un Piano straordinario decennale» con la realizzazione di alloggi ogni anno, «recuperando gli immobili sfitti e costruendo aree nuove». Intanto però, con i tagli al Fondo affitti, 6.000 famiglie sono rimaste senza contributo. Di certo, chiosa la collega della Nidil Valeria Podrini, «le basse retribuzioni e contribuzioni a livello provinciale incidono su pensioni e spese delle famiglie». Anche per questo occorre «favorire la massima presenza di immigrati». Risorse servono anche al tpl per renderlo un servizio pubblico essenziale, mette in luce Massimo Bellini della Filt-Cgil, criticando la mancanza di parcheggi scambiatori ai caselli di Rimini e il sistema di posteggi concentrato sul centro. Nei servizi essenziali, tira le somme il segretario confederale Eugenio Pari, «la centralità del pubblico è essenziale», dalla sanità alle partecipate, che una volta quotate in borsa, lamenta, pensano più al profitto che agli interessi del territorio. Quello che con i tagli, dalla spesa sociale alla casa, il governo sta mettendo in atto, conclude, «sembra un accanimento verso i più deboli».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui