Rimini, intesta l’utenza a un “amico” e non paga le bollette

Rimini

Furto di energia elettrica e sostituzione di persona. Sono le accuse per le quali i carabinieri di Novafeltria hanno denunciato un riminese di trentotto anni, residente nella zona di Miramare. L’uomo aveva intestato l’utenza a un vecchio amico che aveva perso di vista e non pagava la luce da più di un anno e mezzo.
Lo stratagemma è venuto alla luce quando la società erogatrice ha preteso il pagamento di tredici bollette arretrate insolute all’ignaro titolare del contratto. Questi, che vive a Novafeltria, ha pensato di essere vittima di un banale scambio di persona (omonimia? Errore informatico?), ma la società ha insistito ed è tornata alla carica, documenti alla mano: «È stato proprio lei a sottoscrivere il contratto, lo ha fatto on line, con tanto di documento di identità». A quel punto l’utente ha chiesto maggiori informazioni e gli è stato detto che l’utenza era riconducibile a un appartamento situato a Rimini nella zona di Miramare, abitazione nella quale lui non abita, né ha abitato in passato. Per risolvere la faccenda è andato in caserma a denunciare il furto di identità. «In quella zona - ha detto agli uomini del capitano Carmine Carraffa - abita un vecchio amico che ho frequentato per un certo periodo dopo averlo conosciuto in un bar di Rimini». I militari hanno trovato proprio lui, un trentottenne riminese che, chissà come, approfittando della familiarità con l’amico, aveva fotografato all’insaputa dell’altro la sua carta d’identità, con l’intento di usarla per garantirsi la fornitura di servizi per l’appartamento. Quella gli è stata infatti sufficiente per i primi passaggi della sottoscrizione del contratto on line. Infine, per garantirsi l’approvvigionamento dell’energia elettrica, aveva pagato le prime bollette così da non destare sospetti, poi il nulla. Ha ignorato gli avvisi e ha continuato a usufruire a sbafo del servizio.
Il fenomeno dei ladri di luce non è meno raro di quello che si possa credere. Più spesso viene perpetrato tramite la manomissione del contatore. Quando si ritiene di essere stati frodati, prima di denunciare un furto di energia è consigliabile chiedere al proprio gestore una verifica del contatore, oppure contattare un elettricista per accertare la presenza di manomissioni. A quel punto ci si può rivolgere senza indugi all’autorità giudiziaria.

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