Rimini Imprenditrice stalkerizza il compagno: «Mi hai distrutto la vita, ora ti rovino»

Stalking, minacce, violenza privata e lesioni personali. Sono le accuse alle quali deve rispondere un’imprenditrice 54enne di Riccione nei confronti del compagno convivente. Dopo la denuncia dell’uomo, 56 anni e difeso dall’avvocato Simone Campolattano del foro di Rimini, nei giorni scorsi si sono chiuse le indagini preliminari coordinate dal pm Davide Ercolani. Ora toccherà quindi alla Procura decidere se esercitare l’azione penale, portando a un rinvio a giudizio o a una citazione diretta, oppure se richiedere l’archiviazione del caso.
A scatenare l’ira della donna sarebbe stata la gelosia. La 54enne, infatti, da settembre 2024 sospettava esserci una relazione tra il compagno e una giovane dipendente di un residence, di proprietà della famiglia dell’imprenditrice, dove l’uomo lavorava da qualche anno come segretario. La donna avrebbe quindi iniziato a minacciarlo e perseguitarlo con continui messaggi e telefonate, soprattutto nel suo giorno di riposo, con frasi come “ti distruggo la vita”, “ti rovino” e “te la fai con una ragazza di vent’anni”. Comportamenti poi proseguiti nei mesi successivi e sfociati in un’aggressione lo scorso mese di gennaio quando la 54enne avrebbe morso l’uomo al braccio sinistro, causandogli ferite guaribili in tre giorni. Poco prima però lo avrebbe minacciato di morte, strappandogli lo smartphone di mano e chiamando la dipendente con la quale credeva il compagno avesse una relazione per minacciare anche lei. Fino a marzo gli episodi continuarono anche davanti agli altri dipendenti e agli ospiti del residence, mentre l’uomo in casa era costretto a dormire in una camera da solo chiuso a chiave per paura che la donna lo aggredisse. Una situazione divenuta ormai insostenibile che costrinse il 56enne a trasferirsi dai genitori nel Cesenate dove vive tuttora. Da quel giorno però l’uomo non ha più potuto tornare nell’abitazione perché la compagna, oltre alle solite minacce (come “visto che hai rovinato la mia vita ora rovino la tua”), avrebbe cambiato la serratura della porta, così da non permettergli di recuperare i suoi effetti personali. Tra questi, il suo pc personale che la 54enne avrebbe più volte controllato accedendo a WhatsApp Web e scorrendo tutti i messaggi, violando la sua privacy. Tutta questa situazione aveva minato la salute psicologica dell’uomo, costretto così a ricorrere ad una cura di psicofarmaci e sedute dall’analista. A luglio, dopo l’ennesima aggressione, venne anche ricoverato in ospedale e poi dimesso con una prognosi di otto giorni per “ansia reattiva”.