Rimini, il tramonto dei pr delle discoteche: il Covid li ha fatti sparire

Rimini

Le discoteche hanno aspettato il week end di Halloween per riaprire in grande stile, nonostante Il Governo il suo via libera l’abbia dato per l’11 ottobre. Sarà la prima vera boccata d’ossigeno di un settore che la pandemia «ha costretto ad oltre un anno di chiusura forzata» imponendo la chiusura definitiva ad «oltre il 10% delle imprese del settore – sottolinea il presidente del Silb-Fipe dell’Emilia Romagna, Gianni Indino –, ci lascia però in dote anche qualche aspetto positivo. Segnali che, se colti interamente, possono portare una lettura nuova e diversa del nostro lavoro». Indino, per prima cosa, “festeggia” il venir meno del popolo dei Pr «che negli ultimi vent’anni è proliferato e ha imperversato, spesso appropriandosi delle nostre attività gestendole di fatto senza alcun rischio d’impresa. Oggi siamo davanti ad una ripartenza con una grande richiesta, che non si riesce nemmeno a soddisfare in pieno per le capienze fissate al 50%. Dunque, al momento non c’è bisogno di alcun intermediario, né delle gratuità elargite spesso con troppa facilità come biglietti omaggio e liste. Tutti fattori che in passato hanno portato a storture e ristretto i margini di impresa, ampliando di contro le spese sostenute». La pandemia ha costretto il mondo della notte a un passo avanti. Tra le novità più importanti segnalate dal presidente del Silb regionale «quella che tutti i locali si stanno adeguando ad utilizzare la biglietteria on-line, una modalità che permette al nostro pubblico di avere già tutte le indicazioni sui comportamenti da tenere nei locali: dalla necessità del Green pass per l’ingresso al distanziamento, a tutte le norme contenute nei protocolli ai quali abbiamo aderito e che abbiamo sottoscritto, compreso il tracciamento nominale». Indino infine rivolge un appello alle amministrazioni locali e alle forze dell’ordine affinché «mettano sotto la lente d’ingrandimento tutti quei luoghi e quei locali che, senza avere autorizzazioni, licenze o titoli, scimmiottano le nostre attività abusivamente, creando di fatto un danno economico ingentissimo. Ritengo che questo sistema debba finire e che abusivismo e illegalità debbano essere fermati. Solo in questo modo potremo tornare a fare il nostro lavoro con più speranze per il futuro. Basta con illegalità e abusivismo: cogliamo i segnali e le opportunità. Questo è il momento buono per cambiare».

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