Ieg verso il rinnovo delle cariche

Rimini

Era il “sogno” di Lorenzo Cagnoni, storico “numero uno” della Fiera scomparso pochi mesi fa: fare diventare Ieg il primo polo fieristico e congressuale in Italia. Ora è l’obiettivo del presidente Maurizio Ermeti, ribadito ieri durante la presentazione del Piano strategico 2023-2028.

Cosa è successo

Ieri a Milano il presidente Ermeti ha presentato il Piano valido per i quartieri di Rimini e Vicenza e approvato giovedì dal consiglio di amministrazione. I numeri sono noti: 210 milioni di ricavi previsti nell’esercizio 2023 (più 30 per cento rispetto al 2022 e più 16 per cento sull’obiettivo 2022-2027), che salgono a 239 nel 2024 fino ai 323 del 2028. Per quanto riguarda gli investimenti la cifra tocca 172 milioni fra manutenzioni, ampliamenti e acquisizioni, Un capitolo di spesa sostenuto con le «nostre risorse, non è necessario chiedere ai Comuni di Rimini e di Vicenza di impegnarsi», basta il sostegno (del 30 per cento) del sistema finanziario.

«Dal 2024 al 2028 - precisa Ermeti - distribuiremo dividenti fra i 16 e i 20 milioni di euro». E la Borsa ieri ha premiato le azioni Ieg con un più 7,86 per cento.

Il segreto del mio successo

Nelle pause del suo ragionamento Ermeti butta là numeri che fanno capire come il mercato sia in crescita. Ecomondo 2022, 95mila presenze, l’anno dopo 150mila. Ttg 2022, 65mila, 80mila nel 2023. Sigep sempre a livelli stellari: 150mila visitatori in entrambe le ultime due edizioni. Completa il milione di presenze congressuali distribuite in novanta appuntamenti.

Il futuro non può attendere

Da qui al 2028 sono 64 i milioni investiti per adeguare e migliorare il quartiere riminese.

Un obiettivo (si sa) è la “cupola” degli eventi: 146 metri di diametro, 44 di altezza e 30mila metri quadrati di superficie. Si tratta di un’arena dedicata a spettacoli (una mancanza che ha fatto perdere l’Eurovision), concerti, eventi sportivi, oltre che fungere da valvola di sfogo per fiere leader come Ecomondo, Sigep e Ttg Sun. Per riuscire a contenere Ecomondo si lavora a un nuovo padiglione, ma nel frattempo (dato che già quest’anno si sta strettini) si realizzano due contenitori temporanei per gestire la transizione.

“Siamo nati pronti”

Nella logica di impattare sempre meno sulla città creando meno disagi a partire dal traffico, fra i progetti Ermeti cita l’arrivo nel 2026 delle due fermate del Metromare, la sperimentazione (dalla prossima fiera della birra) di posti auto prenotati con ingressi gestiti tramite telepass così da evitare file e perdite di tempo, quindi la proposta di realizzare il terzo casello dell’A14 a poche centinaia di metri dall’ingresso in Fiera, infine orari differenti fra inizio manifestazioni e apertura ai visitatori. Basta? Non ancora. Sempre nella logica “cerchiano di convivere al meglio con la città, nel nuovo Piano industriale Ieg è inserito un Osservatorio permanente in grado di studiare e misurare l’impatto economico e ambientale del polo fieristico riminese sul territorio. Perché ci saranno anche i disagi, ma l’indotto economico e gli alberghi pieni non possono essere certo trascurati. L’ultima edizione del Sigep è lì a dimostrarlo.

Il sindaco

Così il sindaco Sadegholvaad in una nota: “Il piano strategico di Ieg rappresenta una finestra sul futuro prossimo di Rimini. Basi robuste, date dai numeri che confermano lo stato di salute del gruppo, obiettivi ambiziosi tradotti in progetti di ampio respiro che valicano il perimetro del quartiere fieristico per integrarsi nella città: il programma di sviluppo e di investimenti di Fiera rappresenta per Rimini e in generale per l’intero territorio posare un mattone fondamentale nella costruzione di un’economia sempre più slegata dalla ‘stagione’ e capace di essere sempre più competitiva sul mercato interno quanto su quello internazionale. Con un orizzonte di medio termine, possiamo ambire a compiere un passo decisivo verso il completamento dell’intera rete di infrastrutture della destagionalizzazione, che può presentare Rimini come meta da vivere e conoscere dodici mesi l’anno: dal Palacongressi che registra numeri in costante crescita, fino agli investimenti per fare dello Stadium un polo per la danza e per gli eventi, con la futura grande cupola non solo si permetterà alla Fiera di avere maggiori spazi e di consolidarsi come realtà leader in Italia e all’estero, ma permetterà a Rimini di essere ancora più appetibile per accogliere dall’autunno alla primavera i grandi eventi musicali e sportivi internazionali indoor, garantendo capienza e flessibilità di utilizzo. Un piano dunque che, incrociando l’auspicato quanto indispensabile sviluppo dell’aeroporto ‘Fellini’, può permetterci davvero di fare quel salto di qualità che rappresentava poi il grande sogno di Lorenzo Cagnoni. L’ho detto più volte dal giorno della sua scomparsa e lo ribadisco anche ora: credo che il migliore omaggio alla sua memoria e all’impegno che per decenni il presidente ha dedicato alla crescita della Fiera sia portare avanti la sua eredità e i suoi sogni. Cerchiamo di farlo col rispetto che gli si deve e allo stesso tempo con entusiasmo e pronti a cogliere le innovazioni e le sfide che ci si porranno davanti. Anche per questa ragione mi sento di rivolgere un grande ringraziamento al presidente Maurizio Ermeti, all’amministratore delegato Corrado Peraboni e a tutto il cda, allo staff e al personale di Ieg per come hanno saputo gestire e tutt’ora stanno affrontando una fase di cambiamento oggettivamente complessa. Sarebbe stato facile rallentare, ma al vuoto lasciato da Cagnoni il team di Ieg ha risposto come nello stile di Lorenzo: non arretrando, ma rilanciando e continuando a sognare in grande”.

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