“Un momento di orgoglio nazionale”. Su il sipario a Rimini da oggi martedì 4 a venerdì 7 novembre, su Ecomondo, il Salone della green economy di Italian exhibition group, “un evento unico e straordinario che continua a crescere”, sottolinea durante il taglio del nastro di questa mattina il presidente di Ieg Maurizio Ermeti. A dimostrazione, aggiunge, “di quanto sempre di più a livello internazionale ci sia interesse intorno a questo settore. Ma anche una gratificazione per il modo con cui negli anni l’abbiamo costruito e presidiato”. Per l’edizione di quest’anno sono presenti su 166.000 metri quadrati di spazio espositivo e tutti e 30 i padiglioni della fiera 1.700 brand che espongono i loro prodotti e 350 buyer provenienti da oltre 66 Paesi, “un vero nuovo record, anche di internazionalità”, grazie in particolare alla forte presenza africana. Insomma, conclude Ermeti, “ormai è un evento a cui tutte le imprese e tutte le aziende che guardano al mondo della sostenibilità non possono più fare a meno di partecipare”.
Dello stesso avviso il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad: la fiera è cresciuta “in modo straordinario e interpreta il dinamismo” della città che “ha saputo investire sul suo futuro”, tra fogne e pedonalizzazione del lungomare. Le tematiche che porta avanti Ecomondo, prosegue il primo cittadino, “sono messe in discussione da qualche potente della Terra, ma non possono essere eluse ed Ecomondo da un contributo alla riflessione”.
In questi quattro giorni, prosegue il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’expo Fabio Fava, ci saranno oltre 200 tra talk e convegni, di cui 70 promossi dal comitato, a partire dagli Stati generali della green economy.
Tra i temi da affrontare ci sono il digitale, l’Intelligenza artificiale, le deep tech e le materie prime critiche. Ma anche quelli connessi alla criminalità organizzata, mette in luce il parlamentare della Lega e presidente della commissione bilaterale Ecomafie Jacopo Morrone. Commissione concentrata in particolare, osserva, sui rifiuti emergenti, come i materiali per le pale eoliche, e sulla necessità di “bilanciare la crescita economica e la tutela ambientale” come chiede l’articolo 9 della Costituzione. “È cambiata l’attenzione- riporta- anche mediatica” e occorre “coordinare le legislazioni tra Stati e Regioni per tutelare ambiente e salute”, così da “contrastare la criminalità organizzata che si infiltra nel sistema dei rifiuti per trarne beneficio economico senza scrupoli”.
Tra i presenti all’inaugurazione c’è anche l’ex presidente del Consiglio e copresidente della task force dell’Onu sulla Crisi del debito, Paolo Gentiloni, per il quale Ecomondo “fa vedere nel modo migliore un insieme di imprese e realtà impegnate nella transizione ambientale. È molto importante per far capire che non è una decisione astratta, regolatoria, imposta al mondo delle imprese, ma è qualcosa che sta andando avanti nel mondo su cui sono impegnati i diversi Paesi e su cui l’Europa e l’Italia possono avere un ruolo di avanguardia”. Certo, continua, “ci saranno certamente delle cose da discutere e da aggiustare nei grandi progetti di transizione climatica, ma fermarsi sarebbe un suicidio”.
Dunque è “molto importante che già nella Cop 30 che si svolge in Brasile nei prossimi giorni, nonostante l’assenza degli Stati Uniti, si confermi soprattutto da parte Europea la volontà di andare avanti e rendere i percorsi più realistici e più flessibili”. Certamente, conclude, “non è l’unica emergenza con cui abbiamo a che fare, ma è qualcosa su cui i grandi fondi di investimento, i grandi finanziatori privati stanno continuando a investire e noi europei abbiamo un’opportunità di essere tra i leader di questo percorso. Se non ne approfittiamo l’unica conseguenza sarà dare un vantaggio competitivo alle rinnovabili e ai prodotti cinesi che di questo vantaggio competitivo onestamente non hanno bisogno”.