Un puzzle dove si devono incastrare l’intervento dei privati, vocato alla ricettività, e nuove funzioni pubbliche, tra le quali anche una nuova struttura congressuale. Il Comune di Rimini ha scelto di “giocare” fino in fondo la partita delle ex colonie, mettendo in campo “un’azione molto chiara”, che il sindaco Jamil Sadegholvaad ricostruisce questa mattina alla stampa, dopo l’incontro di ieri con i comitati della frazione di Miramare sul futuro del complesso Novarese-Talassoterapico. Comitati che caldeggiano l’intervento di Italian Exhibition Group, dato il suo interesse per un secondo Palacongressi.
Rimini, il sindaco: “Ex colonie e nuovo Pala Congressi, senza i privati partita chiusa”
Le ex colonie
Partendo dalle colonie, Palazzo Garampi con quattro milioni di euro si è ripreso la Novarese, con altrettanti la ex Enel e ha a bilancio le risorse per fare altrettanto con la Murri, argomenta il primo cittadino. Ma è fuori strada, prosegue, pensare che possa investire per la loro riqualificazione altri 30 o 40 milioni di euro, per realizzare, biblioteche, ludoteche, spazi di coworking e altro. La carreggiata corretta, invece, è stata presa in Toscana, con “bei progetti di recupero” da parte di privati per creare resort, residence e strutture ricettive di lusso. Ci sono anche esempi più vicini: a Riccione Le Conchiglie tornata hotel, “cambiando il volto” a quell’area della Perla Verde; poco più in là con la Bolognese acquistata da Linda Gemmani per “ridarle luce”; a Cesenatico con l’operazione del gruppo Falkensteiner sulle colonie. In questa direzione va allora la variante al Rue per i condhotel, perché, ribadisce il sindaco, “il loro recupero è possibile solo con capitali privati e ritorno economico”.
Anche a Miramare quindi, dove Sadegholvaad è tra l’altro cresciuto: l’idea dei comitati è “suggestiva e bella, un grande atto di amore”. Per questo, detta in romagnolo, “non si possono raccontare patacate, ma va analizzata con linguaggio di verità”. L’amministrazione nella frazione sta investendo più di 120 milioni di euro tra Parco del mare e Psbo, viabilità e scuole, ex Enel e sicurezza. Sono già stati conclusi interventi per oltre 37 milioni, ne sono in corso per quasi 70 e in programma per altri 16. Numeri “mai visti in 70 anni”. La proposta dei comitati che dunque gradirebbero lì il nuovo palazzo dei congressi, continua nel ragionamento Sadegholvaad, a spanne vale 200 milioni di euro e vede appunto come protagonista Ieg, la società nata dalla fusione della Fiera di Rimini con quella di Vicenza, che dovrebbe farsene carico. Ora, la rifunzionalizzazione della Novarese, precisa, tra benessere, bar e ristoranti, supermercato, vale almeno 30-40 milioni; altri 10-20 il Talassoterapico; e il cosiddetto “Palas 2” da 10.000 posti tra i 100 e i 150 milioni. Numeri fuori quota per Ieg, senza dimenticare che la società è quotata in Borsa, ha una cospicua partecipazione privata e come mission fiere e congressi, non sviluppo immobiliare. Inoltre Ieg deve pagare ancora 27,5 milioni di euro per il Palas e solo a Rimini ne sta investendo 86 per il nuovo padiglione. Certo, l’esigenza di una nuova struttura congressuale c’è, con il 2026 già sold out e il 2027 ugualmente indirizzato. Ma ne serve una per contenere 1.000 persone e per un investimento di 20 milioni di euro, mentre “quello che la società può permettersi”, chiosa il sindaco nell’area di Miramare riguarderebbe “un francobollo”. Insomma, bisogni e capacità “nulla hanno a che vedere” con la proposta dei comitati di Miramare, rimarca.
Il nuovo Pala Congressi
Per il “Palas 2” si è fatto dunque un tentativo con la struttura di Riccione, incassando di fatto un “niet” dalla “nomenklatura” locale, avversa a una invasione riminese. E ora la “prima opzione” è un ampliamento di fronte all’”Astronave” in via della Fiera. Le esigenze della società “prescindono dalle dinamiche territoriali e l’interlocuzione per la nuova struttura è tutta da costruire”. Comunque sarebbe “un peccato non farla in zona mare”. Ma, insiste il sindaco, “non si può mettere il carro”, il palacongressi, “davanti ai buoi”, Novarese e Talassoterapico. Il “Palas 2” in quell’area, dove c’è la possibilità di costruire su un’area di 5.000 metri quadrati, potrebbe realizzarsi solo nell’ambito di una riqualificazione complessiva. I gruppi interessati alla Novarese chiedono infatti anche del Talassoterapico, per questo l’amministrazione punta a sdemanializzarlo, per “essere più liberi di cercare un investitore per una rigenerazione che porti magari anche al nuovo palacongressi”, e a pubblicare un bando comune nel 2026. “L’aspirazione di Rimini sud - conclude il sindaco - è sacrosanta”: la variante al Rue per i condhotel darà “nuove possibilità” e i 120 milioni di euro di opere cambieranno l’immagine alla zona incentivando i privati a investire.