«Credo di aver fatto la scelta giusta, quella che qualsiasi amministratore mediamente cosciente avrebbe fatto: dare un’opportunità ad un imprenditore, che peraltro ha realizzato 6 stadi. Nessuno mi avrebbe mai perdonato se non l’avessi fatto, se avessi chiuso la porta in faccia a chi si proponeva di realizzare lo stadio. Ma sin dal primo momento ho parlato del piano B, consapevole dell’altissima complessità di questo iter, andando avanti per step». Il sindaco Jamil Sadegholvaad ha risposto così in Consiglio comunale all’interrogazione della Lega, del consigliere Loreno Marchei, in merito al progetto del nuovo Romeo Neri. Il primo cittadino ha infatti concesso una ulteriore proroga ad Aurora Immobiliare, incaricata della redazione, e lo ha fatto premettendo che «la situazione in Italia sull’impiantistica sportiva per il calcio è abbastanza drammatica. Lo riconosce il presidente Gravina, lo riconoscono i presidenti di calcio. L’età media dei nostri stadi è 74 anni. Negli ultimi 20 anni in Italia sono stati realizzati 6 stadi, nel resto d’Europa 150 negli ultimi dieci anni. Ci sono progetti fermi al palo, vedi Bologna, Roma e Milano. Questo per inquadrare la complessità del contesto».
Rimini, il sindaco e il nuovo stadio: “Nessuno mi avrebbe perdonato se non avessi dato la proroga”
I paletti
Ecco quindi perché la scelta di posticipare i termini al 15 dicembre, entro i quali l’imprenditore Antonio Ciuffarella dovrà portare sul tavolo di Palazo Garampi il Piano Economico Finanziario sottostante al progetto. «Se, però – ha detto alcuni giorni fa sempre il sindaco - entro il 15 dicembre non verrà mantenuto l’impegno descritto nella richiesta di proroga e cioè di presentare progetto e relativo Piano economico finanziario, il Comune di Rimini riterrà formalmente chiuso il percorso avviato con Aurora Immobiliare e procederà senza indugio alla pianificazione degli interventi da realizzare a stralci per il miglioramento dello stadio e dell’impiantistica sportiva comunale: il cosiddetto piano B fatto di step».
Il primo passo
E sempre Sadegholvaad, l’altra sera in Consiglio comunale, ha ricordato che «il primo step necessario è lo spostamento della pista di atletica, per la quale abbiamo già approvato 950mila euro per lo studio della progettazione della pista di atletica. Pista d’atletica che per altro non serve solo allo stadio, ma è atteso dal movimento dell’atletica leggera riminese. Già realtà come la Libertas stanno iniziando a muoversi per il futuro legato ad un nuovo impianto e lo sviluppo della disciplina. Ovviamente l’attuale pista di atletica resterà in funzione fino a quando non sarà attiva quella nuova». Nello specifico, il primo cittadino ha aggiunto che «entro la prima metà di novembre sarà pubblicata la gara di progettazione europea per il nuovo impianto di atletica leggera, al fine di individuare il gruppo di progettazione che verrà incaricato per la redazione del Pfte. Poiché è necessaria una variante urbanistica per modificare la destinazione dell’area, dopo la redazione del Pfte sarà attivata la conferenza di Servizi con successiva apposizione del vincolo espropriativo».