A pochi giorni dalla quinta udienza del processo per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate la sera del 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino, ci sono novità importanti sull’incidente stradale di Giuliano Saponi. La gip Raffaella Ceccarelli ha infatti disposto ulteriori sei mesi di indagini riguardo al grave sinistro che all’alba del 7 maggio di due anni fa in via Coriano coinvolse il figlio della pensionata (nonché ex marito di Manuela Bianchi) mentre in bicicletta si stava recando al lavoro. Incidente che gli costò diverse settimane di coma e che ora in molti collegano proprio alla morte della madre avvenuta pochi mesi dopo.
Sull’accaduto la Procura aveva chiesto l’archiviazione, decisione però alla quale si sono opposti gli avvocati Marco e Monica Lunedei, legali della famiglia Saponi. Alla base c’è la consulenza di parte svolta proprio su incarico della famiglia dal dottor Davide Albini, ingegnere esperto in cinematica, secondo il quale l’uomo come unica ipotesi sarebbe stato aggredito e colpito da una mazza da hockey rivestita in gomma. Per il medico legale della Procura, il dottor Mauro Pesaresi, si sarebbe invece trattato di un incidente stradale, con Saponi urtato verosimilmente da uno specchietto di un veicolo mai rintracciato (forse un furgone o un’auto) che poi fuggì senza prestare soccorso, lasciando l’uomo gravemente ferito a terra. Alla luce di ciò la gip ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione e disposto una consulenza di “concerto” nella quale andranno incrociati i lavori dei due consulenti. Soltanto in seguito il pm Luca Bertuzzi potrà valutare chi dei due ha ragione oppure chiederàealla giudice l’espletamento di un incidente probatorio tramite un perito terzo nominato da lei stessa. «Nel rispetto del segreto istruttorio e al fine di mettere gli inquirenti e la magistratura nelle condizioni di poter lavorare al meglio non riteniamo di rivelare ulteriori elementi relativi a quella che sarà l’evoluzione del procedimento - hanno commentato i legali della famiglia Saponi, Marco e Monica Lunedei -. Abbiamo appreso informazioni da organi di stampa riguardanti il provvedimento del giudice e le richieste difensive non conformi al reale contenuto dei predetti atti, sui quali chiediamo di osservare il massimo riserbo».