“La Variante SS16 è un errore del passato, non la soluzione per il futuro”. Così il Comitato No Variante Ss 16 in una nota, in cui sottolinea: “Non possiamo accettare un’opera obsoleta come soluzione ai problemi di oggi. Negli ultimi giorni si sono susseguiti articoli e dichiarazioni che continuano a sostenere la tesi secondo cui una grande opera stradale possa rappresentare la soluzione ai problemi di viabilità del territorio riminese. Il Comitato No Variante SS16 di Rimini ritiene invece che questa visione rappresenti l’ennesimo tentativo di coprire con una toppa grossolana e momentanea, vent’anni di inefficienza politica e operativa: una strategia che ignora come l’attuale situazione di congestione sia il risultato di scelte sbagliate e degli scarsi investimenti in mobilità sostenibile. Ripescare oggi un progetto concepito decenni fa, solo perché sembra la via più rapida e semplice significa ripetere gli stessi errori, alimentando un circolo vizioso in cui le opere si realizzano fuori tempo e fuori contesto, mentre le conseguenze ambientali e sociali vengono lasciate in eredità alle generazioni future”.
Rimini, il comitato: “La Variante Ss 16 è un errore del passato, non la soluzione per il futuro”

“Un progetto anacronistico e dannoso per il territorio”
“La Variante della SS16 - continua la nota - lunga 28 km e larga 35 metri, affianca l’Autostrada A14 creando un corridoio di oltre 14 corsie di asfalto: una fascia larga più di 50 metri che attraversa un’area agricola fertile e densamente abitata. Ricordiamo, passerà a pochi chilometri dal centro città. Le conseguenze sarebbero gravissime: aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico, riduzione delle superfici agricole, peggioramento della qualità dell’aria anche nei quartieri più lontani a causa della diffusione delle nanoparticelle. Rimini già oggi registra sforamenti costanti dei limiti di legge e ricorre regolarmente a misure emergenziali antismog. Gli scavi previsti metterebbero inoltre a rischio la falda acquifera del “Conoide del Marecchia”, che alimenta i pozzi da cui proviene l’acqua potabile di tutta la città, una risorsa importantissima. Nel frattempo, gli edifici costruiti negli ultimi vent’anni, raddoppiati rispetto al periodo in cui il progetto fu pensato, rendono ancora più impattante un tracciato ormai incompatibile con la realtà urbanistica attuale.
Le amministrazioni sembrano oggi cieche di fronte alla tutela ambientale e alla salute dei cittadini: lo smog è un killer silenzioso e letale, e i disastri provocati dalle alluvioni, frutto di una cementificazione e impermeabilizzazione incontrollata del suolo, non possono più essere ignorati”.
Prosegue il Comitato: “A livello economico, la spesa stimata nel 2009 era di 574 milioni di euro: oggi, dopo 17 anni, il costo reale sarebbe almeno raddoppiato, con un impatto enorme sul bilancio pubblico. Denaro che potrebbe invece essere investito in progetti realmente utili per la mobilità sostenibile, la salute dei cittadini e la sicurezza stradale. Un vero giovamento allo snellimento del traffico cittadino si avrebbe con l’efficientamento della rete dei trasporti pubblici, che incentiverebbe le persone a lasciare l’auto nel proprio garage”.
Le alternative proposte
E le alternative? Così il Comitato: “Oggi Rimini ha già avviato una serie di interventi strutturali che vanno nella direzione giusta: tutte le intersezioni semaforiche sull’attuale SS16 sono state sostituite da rotatorie; è in fase di completamento l’ultimo sottopasso pedonale che eliminerà l’ultimo semaforo; è stato approvato il progetto del terzo casello autostradale presso la Fiera, che decongestionerà il traffico legato agli eventi; il Metromare, infrastruttura elettrificata a zero emissioni, collega già Riccione a Rimini e sarà presto esteso fino a Cattolica e al quartiere fieristico. Queste opere, assenti quando fu concepita la Variante, dimostrano che un modello di mobilità sostenibile è possibile ed è già in corso di realizzazione.
Un’alternativa tecnica esiste anche per migliorare la viabilità sull’attuale SS16: realizzare cavalcavia sulle rotatorie, come già fatto su via Marecchiese, permettendo di separare i flussi di traffico e velocizzare la circolazione senza consumare nuovo suolo né aumentare l’inquinamento”.
“Il Comitato No Variante SS16 - termina la nota - non chiede semplici promesse, ma un atto politico concreto: che la Regione Emilia-Romagna approvi un provvedimento vincolante per la cancellazione definitiva della Variante dai piani urbanistici e di trasporto (PRG, PSC, PUG e PRIT). Rimini ha bisogno di una visione moderna, non di un progetto vecchio di vent’anni. Non possiamo più permettere che la risposta all’inerzia di ieri sia la cementificazione di domani. Le soluzioni comode di oggi avranno un prezzo altissimo domani — e saranno i giovani a pagarlo.