Rimini. I partiti uniscono le forze: si cerca una sede vera per la moschea

Rimini

Sinistra e destra riminesi unite per trovare una nuova sede alla moschea di corso Giovanni XXIII. È quanto potrebbe accadere il 1° dicembre con il “progetto Sadegholvaad”, che la presidente del consiglio comunale, Giulia Corazzi, ha colto al volo inserendo, nella conferenza dei capigruppo (alla quale parteciperà anche il sindaco), la costituzione di una commissione “intergruppi” tecnica mirata ad individuare la «migliore logistica per il Centro culturale islamico».

Un vero e proprio piano politico-amministrativo quello pensato da Sadegholvaad annunciato, in alcune parti, durante l’ultima seduta consiliare, in risposta a una interrogazione del capogruppo FdI, Renzi. Occasione in cui il primo cittadino ipotizzò la costituzione di un tavolo di lavoro unitario, maggioranza - opposizione «che, libero da contrapposizioni ideologiche, individui la zona più idonea dove trasferire il Centro culturale islamico, visto che l’attuale sede non è dignitosa, sia per i residenti della zona, sia per chi a Borgo Marina si ritrova per pregare».

Una nuova sede, dunque, «che, in un percorso condiviso, soddisfi le esigenze di tutti», precisa Corazzi. Perché è proprio questo il punto: individuare la zona migliore, capace di accontentare la comunità islamica, principalmente bengalese che vive a Borgo Marina, e che, nel contempo, sia ricca di spazi e parcheggi.

In passato, infatti, come aveva spiegato al Corriere Romagna, in un’intervista datata 29 marzo 2023, lo stesso imam e presidente della moschea, Omar Faruk, la comunità islamica aveva posto dei paletti. «Potremmo guardare con favore locali ubicati oltre il canale e il ponte dei Mille, o in via Gambalunga - aveva dichiarato Faruk - perché raggiungibili agevolmente da tutti quelli, anziani, donne, bambini, che vivono a Borgo Marina. Ma non locali distanti chilometri».

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