Rimini. I bagnini: “Turisti stranieri quasi raddoppiati, così la stagione è salva”

«Meno italiani, quasi spariti nei giorni feriali, più stranieri, grazie ai quali abbiamo riequilibrato la stagione». E’ il refrain dell’estate 2025. Che abbiamo sentito risuonare in tutti i settori del turismo riminese. Dagli albergatori ai ristoratori fino ai bagnini. «Anche se non abbiamo dati ufficiali in nostro possesso – sottolinea Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini zona sud e presidente nazionale di Confartigianato balneari – possiamo ugualmente dire che la clientela estera è quasi raddoppiata rispetto al 2024. E che dal lunedì al giovedì ha, di fatto, sostituito quella italiana presente in gran numero, invece, solo nei fine settimana. E questo grazie anche all’aumento dei collegamenti aerei, soprattutto con Londra, e della promozione fatta dall’Apt in determinati Paesi europei. Come ad esempio l’Inghilterra».
Insomma, per fortuna che lo straniero c’è. Sarà lo scarso potere d’acquisto degli stipendi, sarà un cambio generalizzato del modello di vacanza, fatto sta che «al tutto esaurito di italiani che abbiamo registrato nei weekend, negli altri giorni c’è stata una sofferenza evidente». Puntualizza, allora, Fabrizio Pagliarani, presidente provinciale Confesercenti balneari: «Se non si mettono più soldi in busta paga sarà sempre così. Perché se l’inflazione cresce e gli stipendi rimangono invariati, la famiglia continuerà a tagliare le spese “superflue”, o comunque non considerate indispensabili, come quelle per la vacanza e per l’abbigliamento. Tuttavia, anche se non è stata una stagione eccezionale, possiamo dire che non è stata nemmeno fallimentare».
Una cosa è certa: nonostante non siano ancora usciti i dati Istat su arrivi e presenze estive, gli operatori di spiaggia una certa idea sull’andamento della stagione se la sono fatta. «Seppur a macchia di leopardo – osserva Vanni -, con alcune zone che hanno sofferto più di altre, alla fine il settore ha retto: siamo in linea col 2024. Forse la zona Nord di Rimini e Miramare, che sono caratterizzate da un turismo principalmente familiare e settimanale, potrebbero aver risentito di più del calo di italiani. Ma le altre, Marina centro soprattutto, hanno lavorato discretamente». Conferma Pagliarani: «E’ così. Diciamo che i fine settimana, nonostante un luglio piovoso, sono andati bene. Meno bene, invece, i feriali: ma questa è una tendenza ormai consolidata da qualche annetto. In particolare qui da noi a Marina centro, dove essendoci un target principalmente locale e pendolare: emiliani possessori di seconde case, questa tendenza del sold out, dal venerdì alla domenica, è più evidente. Magari altre zone, quella Nord ad esempio, a forte impatto turistico familiare, potrebbero aver chiuso in sofferenza nei feriali e nel weekend». Tutto questo quando, a giugno, i dati avevano fatto pensare ad una stagione balneare record. «Proprio così – incalza il presidente della cooperativa bagnini zona sud -. Tanta gente al mare, ad inizio estate, non si era mai vista. E questo grazie, al bel tempo naturalmente, ma anche agli eventi. Come, ad esempio, l’anticipo al 21 giugno della Notte rosa e la settimana dell’Italian Global Series Festival, manifestazione internazionale dedicata alle serie televisive». «Forse dovremmo iniziare a ripensare l’estate anche in funzione dei grandi appuntamenti – conclude il presidente di Confesercenti balneari -: potrebbe essere un modo per richiamare, a luglio, ma anche ad agosto, gli italiani».