Rimini. I bagnini: “Biopiscine, ne servirebbe una per ogni stabilimento”

«Biopiscine in spiaggia, ne servirebbero di più rispetto a quelle previste». A chiederlo è Mauro Vanni, decano dei bagnini, presidente della cooperativa bagnini Rimini sud e presidente di Confartigianato Imprese Demaniali. Già perché per arricchire l’offerta balneare e rassicurare i turisti anche in caso di mucillagini, Rimini dovrà essere in grado di garantire servizi adeguati e di alta qualità: non dimentichiamo cosa accadde lo scorso anno, a luglio, quando una vasta massa di alghe fece la sua comparsa al largo e, per giorni e giorni, bloccò, addirittura, l’attività di pesca. «Evitiamo il discorso mucillagini, anzi non voglio nemmeno pensarci - sottolinea Vanni-. Detto questo, per le piscine stiamo aspettando l’approvazione, in Consiglio comunale, del nuovo piano dell’arenile (la deliberà dovrebbe andare al voto entro maggio, ndr). Dopodiché potremo iniziare a vagliare tutte le possibilità offerteci. Non da quest’estate, però, visti i tempi troppo ravvicinati, ma dalla prossima sicuramente sì».
Le altezze
Piscine, dunque, o meglio: biopiscine. Il piano spiaggia, infatti, prevede che, attraverso l’accorpamento di più concessioni, i bagnini possano edificare impianti sull’arenile, a ridosso del Parco del mare. Spiega Vanni: «Parliamo di biopiscine fino a 1 metro e 10 di profondità, dove, appunto, si possa nuotare con una certa tranquillità, costruite con sabbia al quarzo. Un esempio può essere la bio-piscina realizzata a Misano e molto utilizzata, d’estate, da genitori e bambini».
Le biopiscine, appunto, come quelle presentate, lunedì, nell’ambito del Piano strategico come proposta turistica innovativa per Rimini e sulla quale puntare per i prossimi anni, a conclusione di decenni di polemiche e di un “tabù” finalmente infranto. Approcci architettonici nuovi, funzionali ad una spiaggia più viva e dinamica, ma anche mirati a creare servizi essenziali per una clientela familiare. Puntualizza Vanni: «Quanto previsto nel Piano dell’arenile, e cioè la possibilità di poter edificare una piscina, attraverso l’accorpamento di più concessioni, a noi sta bene. Ma a metà. Perché vorremmo poterne realizzare di più, magari un impianto ogni bagno, laddove ci sia spazio disponibile per farlo. Del resto è quello che ci chiedono i vacanzieri stranieri quando sono al mare. E di cui ogni resort o villaggio turistico, edificati direttamente sulla spiaggia nelle diverse località balneari europee, dispongono. Non dimentichiamo – conclude il rappresentante dei bagnini della zona sud di Rimini - che la piscina rientra tra i servizi più richiesti dalla clientela, anche in luoghi incontaminati e con acqua marina cristallina».