Rimini, gli stranieri salvano la stagione estiva anche per le casse di locali e ristoranti

Rimini

Un’estate all’insegna dello straniero. Del vacanziere d’oltre confine che è giunto a Rimini per salvare la stagione balneare contrassegnata da un calo evidente di arrivi e presenze italiane. Lo dicono tutti: bagnini, albergatori e, adesso, lo confermano anche i ristoratori. «Diciamo che i turisti stranieri ci hanno dato un bell’aiuto nel mantenere l’estate agli stessi livelli di clientela del 2024 – sottolinea Denis Preite, presidente Fipe-Confcommercio della provincia di Rimini -. Perché altrimenti sarebbe stato complicato. Visto che, quest’anno, le famiglie non sono riuscite a permettersi, tutti i giorni, pranzo o cena al ristorante. Anzi, in molti hanno preferito alloggiare in appartamento, così da cucinare a casa e risparmiare sui pasti».

Proprio quello che, negli anni passati, facevano i più giovani. A dimostrazione di quanto, l’inflazione record sui generi alimentari, +3,5% ad agosto rispetto allo stesso mese del 2024, abbia scoraggiato le partenze interne. «Il mese scorso, periodo solitamente contrassegnato dall’arrivo di gruppi di giovanissimi, abbiamo rivisto in Riviera un gran numero di famiglie – puntualizza Preite –ma c’è da evidenziare una forte attenzione al risparmio». Al punto da costringere molti alberghi di Rimini a cambiare offerta. «Ci sono hotel che, per ovviare agli alti costi di gestione di una cucina interna, ma anche alle difficoltà di reperire personale, sono passati dalla pensione completa a formule di B&b – osserva il presidente Fipe Confcommercio -. Tuttavia questo non ha favorito i ristoranti, visto che le famiglie raramente si sono permesse tutti i giorni pranzo o cena fuori. Ma hanno scelto la preparazione dei pasti in autonomia, il più delle volte nella casa presa in affitto, così da risparmiare un po’».

Ma se agosto è stato salvato dagli stranieri, lo stesso non si può dire di luglio, chiuso in negativo. «E’ vero, luglio è stato al di sotto delle aspettative – conferma Preite -, un po’ anche a causa del maltempo. E pensare che maggio e giugno avevano fatto registrare un grande inizio di stagione, con un notevole aumento di turisti e di lavoro rispetto agli anni scorsi. Grazie ai grandi eventi, alle fiere di respiro internazionale e all’incremento dei voli e dei passeggeri dell’aeroporto Fellini, con aumenti a doppia cifra: +21,8% di arrivi e +24,8% di presenze straniere, soprattutto da Germania, Belgio, Svizzera, Francia e dai Paesi dell’Est Europa come Polonia e Ungheria. Insomma un avvio talmente positivo che ci aveva fatto pensare ad un’altra stagione da record. Che purtroppo non c’è stata».

Cosa fare allora per riequilibrare queste perdite, soprattutto italiane? «Intanto – precisa Preite - va registrato un cambio di tendenza. Chi è stato in vacanza per un periodo lungo non ha fatto solamente mare, ma ha abbinato alla vacanza balneare classica quella culturale ed escursionistica, con visite al nostro entroterra e ai nostri borghi».

Una spinta a cambiare offerta, dunque. «Proprio così – conclude il presidente Fipe -. E’ arrivato il momento di ripensare la stagione turistica estiva, facendo leva sulle nostre eccellenze che sono tante, sia dal punto di vista storico-culturale che enogastronomico. Musei e spiaggia, visite guidate e parchi, buon cibo ed esperienze: questo è ciò che oggi ricercano i turisti. Dobbiamo rimboccarci le maniche e andare incontro sempre di più alle nuove esigenze per intercettare target che possano trovare soddisfazione nelle nostre proposte e restituirle al territorio in termini di presenze e apprezzamento dei nostri servizi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui