Da 800 anni le suore Clarisse sono parte integrante della comunità di Sant’Agata Feltria. Un legame confermato nei giorni scorsi dalla professione di fede di suor Rita Letizia del Crocifisso Risorto, che ha preso i voti alla presenza del vescovo di San Marino Montefeltro, monsignor Domenico Beneventi.
Secondo la tradizione il monastero venne fondato nel 1218 da Sant’Agnese, sorella di Santa Chiara, a Sant’Antimo, sulla strada che conduce in Toscana. Dopo circa un secolo le sorelle furono costrette a trasferirsi sia per ragioni climatiche che di sicurezza e si unirono alla comunità di San Vincenzo, presso Rocca Pratiffi finché alla fine del 15esimo secolo tornarono sui loro passi.
Dopo che una frana distrusse la sede claustrale nel 1561 le sorelle furono accolte nel fabbricato che occupano tuttora presso la chiesa di Santa Maria Maddalena appartenente ai marchesi Fregoso, signori del luogo. Dal 1500 al 1800 venne aperto un educandato dedicato agli insegnamenti di economia domestica e artigianato (dalla filatura e tessitura ai ricami a ago e arredi sacri). Nono mancarono traversie inclusa la soppressione napoleonica nel 1810.
Oggi la comunità che è costituita da 13 sorelle si è aperta all’accoglienza di persone in preghiera mentre al ricamo si è aggiunta la produzione di icone, la lavorazione di cuoio, legno, bomboniere e creme naturali. Ora le Clarisse ringraziano per l’affetto ricevuto in occasione dell’ultima Professione: dalla presenza non scontata del sindaco ai tanti dolci donati dai cittadini. «Accogliere una nuova sorella nella nostra comunità - commenta l’assessore al turismo Emanuel Peruzzi - è un motivo di profonda gioia e gratitudine. Le clarisse rappresentano un punto di riferimento autentico per Sant’Agata Feltria: una presenza discreta ma costante, capace di offrire accoglienza, spiritualità e collaborazione in ogni iniziativa. La loro testimonianza arricchisce il nostro territorio e rafforza il legame tra fede, comunità e amministrazione». Proprio durante la Fiera nazionale del tartufo le suore organizzeranno una Mostra iconografica di icone dalla tradizione di scuola russa, dove mostrare la progressione dell’opera.