Rimini. Gestioni e passaggi di proprietà sospetti, decine di hotel segnalati

Rimini

Controlli alle gestioni sospette delle strutture ricettive da parte dell’amministrazione comunale: oltre 40 in un anno. Si muove infatti attraverso l’utilizzo di più canali l’attività dell’Amministrazione comunale a supporto degli organi competenti sulla vigilanza delle legalità delle strutture alberghiere, con un’attenzione particolare al fenomeno dei passaggi di proprietà e di gestione.

Le prime 33 strutture

Il settore Attività economiche del Comune di Rimini, sulla base del protocollo sulla legalità per le strutture alberghiere sottoscritto con la Prefettura, ogni mese fornisce alle forze dell’ordine un report su subingressi nelle attività, nominativi dei titolari, verbali ricorrenti, «allo scopo di definire un quadro rispetto ad eventuali situazioni anomale o da monitorare» spiegano dall’amministrazione comunale dove precisano che nel corso del 2025 sono state 33 le segnalazioni nell’ambito di questo protocollo che coinvolge il territorio costiero.

Le Fiamme giallein campo

Lavora invece in sinergia con la Guardia di finanza l’ufficio Tributi del Comune, andando a segnalare quelle situazioni ritenute critiche sulla base di illiceità sotto il punto di vista contributivo o fiscale emerse nell’ambito dell’attività degli uffici. Lo scorso settembre, in condivisione con le Fiamme Gialle, l’ufficio ha inoltrato alla Guardia di Finanza un elenco di nominativi di otto attività alberghiere, segnalando in particolare quelle gestioni in cui si sono avvicendati evasori totali.

L’attività di Palazzo Garampi

L’assessore alle Attività economiche, Juri Magrini, sottolinea l’importanza della collaborazione per riuscire a raggiungere i risultati prefissi. «Un’attività che rientra nell’ambito della collaborazione continuativa che prosegue da anni orientata allo scambio di informazioni e di conoscenze al fine di fornire alle forze dell’ordine il quadro più completo possibile per un’azione mirata e di prevenzione ai fenomeni di illegalità nel nostro tessuto imprenditoriale. In particolare, accendere un riflettore sui subentri e sui passaggi di gestione e di proprietà rappresenta una priorità per cercare di far emergere i contesti meno limpidi e più favorevoli ai tentativi d’infiltrazione».

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