Rimini. Fugge all’alt della polizia a 200 all’ora, poi nasconde la moto a San Marino

Per sfuggire all’inevitabile fermo amministrativo della sua Kawasaki 750 perché non revisionata, ha trasformato le strade della provincia, molto trafficate per via della giornata festiva, in un vero e proprio autodromo.
Una guida che ha messo a repentaglio la sua ma soprattutto l’incolumità di molte altre decine di persone.
Cosa che ora, almeno sulla carta, non potrà più fare per un lungo periodo il 38enne riminese “costituitosi” alla pattuglia della Polizia stradale della sottosezione di Riccione che con l’aiuto di altri colleghi, dei carabinieri e della Gendarmeria di San Marino, lo ha braccato in lungo e in largo per lunghi interminabili minuti, fino a convincerlo a tornare a casa e subire le conseguenze delle sue azioni.
Il fatto
Tutto è iniziato verso le 11,30 quando il sistema di controllo targhe installato sull’auto della Polstrada ferma sull’Adriatica a Misano, ha segnalato che la moto del Riminese era priva di revisione. La pattuglia si è così attivata e gli ha intimato l’alt. Il 38enne per tutta risposta ha spalancato il gas è si è tuffato verso Cattolica. Da questo momento ha iniziato un “su è giù” tra strade interne e lungomari toccando punte di velocità vicine ai 200 chilometri orari. Una volta imboccato via del Carro a Misano i poliziotti lo hanno lasciato andare: avuta la conferma sui dati del proprietario hanno giustamente preferito andare in via Goldoni a Rivazzurra dove abita. Arrivati sotto il portone gli hanno telefonato per suggerirgli di tornare a casa. L’attesa è durata qualche decina di minuti. Il “pilota”, infatti, non si è presentato a cavalcioni del super bolide truccato, ma al cospetto degli agenti è arrivato accompagnato in auto da due amici. La Kawasaky? Lasciata per essere revisionata in quel della Repubblica di San Marino.
Conseguenze
Un vero e proprio record (come le punte di velocità che ha toccato nella sua folle fuga) la sfilza di contestazioni che gli sono state mosse e per prima cosa gli è costato il ritiro della patente. Si va dal sorpasso pericoloso all’altezza di un crocevia, al mancato rispetto di un semaforo rosso in corrispondenza di un cantiere stradale, alla ovvia velocità pericolosa.