Rimini, in un anno la Finanza ha sequestrato 109 milioni di euro
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Nel corso del 2019 la sola Guardia di Finanza in provincia di Rimini ha fatto proposte di sequestro per 109 milioni di euro, oltre cento in più rispetto agli otto e mezzo del 2015, mentre i casi di riciclaggio e autoriciclaggio sono ammontati rispettivamente a quasi 43 milioni di euro e a 37,2. In chiusura è stato il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Antonio Garaglio a tirare le somme fornendo dati e numeri. «Il tema delle risorse, anche infrastrutturali, è il più importante» ha spiegato l’ufficiale, rivelando che il corpo dispone di una cinquantina di banche dati e una serie di applicativi per le indagini.
«Nel 2018 sono state approfondite 344 segnalazioni (su 16 è stata informata l'autorità giudiziaria) oltre a 240 su procedimenti penali già esistenti. Nel 2019 i numeri sono in leggero calo: 270 segnalazioni approfondite, più 88 su procedimenti penali già esistenti, di cui 20 confluite in informativa» ha proseguito: «Dal 2015 al 2019, con un trend in costante crescita, le proposte di sequestro ammontano a oltre 200 milioni di euro, i sequestri a quasi 44 milioni, le confische a circa 48, con 366 persone fisiche o giuridiche sottoposte ad accertamenti patrimoniali». Per poi ricordare alcune fra le operazioni più brillanti: «Coast to coast con coinvolta la camorra, un troncone di “Aemilia”, “100% e la mafia albanese” con 23 arresti e 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere e il sequestro di un laboratorio-raffineria con 90 chili di eroina, 10 di cocaina, 170 di sostanza da taglio, due tonnellate di marijuana e un gommone».
Da parte sua il prefetto Alessandra Camporota ha invece ricordato «le quasi 4.000 pratiche, le oltre 2.500 comunicazioni antimafia e le 851 informative antimafia» evase nell’anno appena conclusosi, «oltre ai due controlli su hotel già effettuati in questo inizio di 2020».