Rimini, filler a 15 anni: quando il ritocchino diventa il regalo di Natale

Rimini

Labbra troppo sottili, rughe evidenti, seni piccoli. Una punturina, un interventino chirurgico, e tutto sparisce. Il viso si armonizza, il corpo si modella...e la bellezza esplode. «Quella del filler per gonfiare un pochino la bocca o correggere piccoli inestetismi è una pratica ormai diffusa tra molte donne riminesi. Anche tra le minorenni, che vengono in ambulatorio accompagnate dalle mamme». Antonino Campisi, medico chirurgo con ambulatorio in via Gambalunga a Rimini, specializzato da 25 anni in chirurgia plastica e chirurgia generale, mette in guardia queste “Lolite” del nuovo millennio dai rischi che possono correre con un approccio esagerato alla medicina estetica. «C’è una cosa che mi sorprende sempre, ogni volta che queste 15enni e 16enni vengono in ambulatorio - commenta Campisi -: l’ok deciso dei genitori alla punturina di acido ialuronico, che spesso diventa, addirittura, un regalo di Natale. Questo, nonostante io li sconsigli, perché è meglio avere una paziente delusa da un “no”, piuttosto che una cliente illusa da un “sì” che potrebbe non dare i risultati sperati».

Un fenomeno in crescita, dunque, quello del ritocchino estetico al viso: «la frequenza con cui questi trattamenti vengono praticati è aumentata del 60%, 70% rispetto a 10 anni fa», precisa il medico. A dimostrazione di quanto la ricerca della bellezza artificiale sia diventata, più che un vezzo, una vera e propria necessità. «Vorrei, però, precisare una cosa - osserva Campisi -, molti chirurghi estetici, io in primis, preferiscono non trattare determinate pazienti, in particolare le più giovani. Ragazze che chiedono il filler labbra, nonostante si presentino con quelle bocche a canotto che sono davvero antiestetiche e brutte da vedere».

Quando, però una pratica diventa molto diffusa movimenta, involontariamente il sistema parallelo dell’illegalità come conferma il presidente dell’Ordine dei medici riminese, Maurizio Grossi: «Nell’ultimo anno sono arrivate sul mio tavolo una decina di segnalazioni, fatte da pazienti o medici di base, di ritocchini estetici operati da personale non specializzato. Da gente, cioè, priva di laurea in medicina, titolo, invece, obbligatorio per svolgere questi interventi estetici al viso. Segnalazioni-denuncia che abbiamo, naturalmente, girato ai Nas dei Carabinieri».

Siamo dunque nel penale «nell’ambito dell’esercizio abusivo della professione medica», precisa Grossi. Con rischi alla salute per le pazienti più sprovvedute. «Come consiglio a chiunque decida di migliorare l’aspetto estetico del viso, anche col botulino per la fronte, o col filler per le labbra e le rughe - conclude Campisi - sono importanti alcuni fondamentali accorgimenti. Intanto, sarebbe bene rivolgersi ad uno specialista di chiara fama. Poi bisognerebbe fare attenzione alla spesa, perché un prezzo esagerato o troppo basso non sempre sono sinonimo di sicurezza. Quindi, sarebbe opportuno, al momento dell’intervento, farsi aprire, davanti a sé, il prodotto, come fosse una bottiglia di buon vino al ristorante, per essere sicuri che l’acido ialuronico usato sia di qualità, e chiedere al medico il nome del prodotto iniettato e il numero di lotto. A garanzia sia del medico che del paziente».

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