Rimini, false vaccinazioni: medico e pazienti davanti al gup

Si è aperta ieri davanti alla gup Raffaella Ceccarelli l’udienza preliminare del procedimento per false vaccinazioni che vede indagato il medico sessantenne Roberto Bonato di Cattolica, difeso dall’avvocato Giovanni Summo e dall’avvocata Mariateresa del Ciampo. Insieme a lui sono indagate anche altre 74 persone, suoi pazienti. Per tutti il pm Daniele Paci nei mesi scorsi aveva chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione e falso ideologico in atto pubblico.
Quella di ieri, però, è stata un’udienza meramente interlocutoria durante la quale la gup ha solamente verificato la regolarità delle notifiche e rinviato il procedimento a metà febbraio per le scelte sui riti e la calendarizzazione delle prossime udienze preliminari.
L’inchiesta
L’indagine era partita nell’ottobre 2021 quando durante la pandemia (e tra le polemiche) per ottenere il Green Pass bisognava essere in regola con le vaccinazioni anti-Covid. I carabinieri del Nas di Bologna avevano ricevuto una segnalazione dall’Ausl di Rimini riguardante alcune anomalie sulle vaccinazioni effettuate dal medico, in particolare 107 dosi di vaccino delle 234 ricevute inoculate però a persone estranee alla lista dei suoi pazienti.
Secondo quanto ricostruito in seguito dalla Procura, il dottore, poi arrestato al termine dell’inchiesta, avvalendosi di due complici che gli trovavano i clienti, nel proprio ambulatorio certificava l’avvenuta somministrazione del vaccino senza però fare alcuna puntura. A quel punto accedeva al sistema informatico dell’Ausl e inseriva i dati dei finti vaccinati così da permettere loro di ricevere il Green Pass. Il tutto alla “modica” tariffa di 250 euro.