RIMINI. Condanne in primo grado per tutti e tre gli ex amministratori della Prefabbricati Morri, finiti a processo per il reato di bancarotta fraudolenta dopo il crollo della storica azienda riminese dichiarata fallita nel luglio di quattro anni fa. Così ha deciso ieri il collegio penale che ha condannato a 4 mesi con pena sospesa per bancarotta semplice l’87enne riminese difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù (ma sostituito in aula dalla legale Simona Conti). Al fondatore dell’impresa è stato anche riconosciuto il beneficio della non menzione sul casellario. «Attendiamo le motivazioni per valutare l’appello, perché crediamo che il nostro assistito abbia agito sempre nell’esclusivo interesse della società - commenta la legale Conti -. E che abbia fatto il possibile per salvare la società fino a quando ciò è stato nelle sue possibilità (è uscito a fine settembre 2020 con l’ingresso dei nuovi soci, ndr)».
Al manager 69enne di Chioggia, assistito dall’avvocato Lorenzo Reyes del foro di Udine, 6 mesi sempre per bancarotta semplice, ma sia per l’aggravamento del dissesto che per la bancarotta semplice documentale dovuta all’omessa presentazione delle scritture contabili. Pena più pesante, invece, per il 47enne di Giulianova, uno degli ultimi soci subentrati che avrebbe dovuto immettere liquidità nella società. Difeso dall’avvocato Andrea Lucchi del foro di Pescara, è stato condannato a 4 anni anche per la bancarotta fraudolenta distrattiva, riguardo ad alcune opere d’arte del patrimonio aziendale.
Una sentenza tutto sommato “positiva” per gli imputati, viste le condanne totali che ammontano a quasi cinque anni a fronte dei nove anni e mezzo che erano stati richiesti dalla Procura.