Rimini. Ex colonia Enel verso l’esproprio. “Entro l’inverno la demolizione”

Sbrigliata la matassa burocratica che aveva paralizzato la riqualificazione, superati tutti gli atti amministrativi necessari per rigenerare l’area tra Marebello e Rivazzurra (da quello comunale sul futuro dell’immobile, fino a quello regionale della variante cartografica al Piano territoriale paesistico regionale che ha rimosso, di fatto, il vincolo urbanistico di destinazione ricettiva), per l’ex colonia Enel manca solo l’ok del Consiglio comunale. Che dovrà arrivare tra il 7 e il 12 agosto, dopo aver superato, martedì, lo “scoglio”, l’ultimo, rappresentato dal “Sì” della commissione consiliare. All’indomani dell’altro parere che, lunedì, i commissari esprimeranno sul nuovo piano dell’arenile (anch’esso atteso al voto del Consiglio comunale tra il 7 e il 12). «Siamo arrivati al capitolo finale – commenta Palazzo Garampi -. Questa delibera sull’ex colonia Enel, infatti, una volta approvata, darà il via libero all’esproprio, in modo da giungere, entro l’inverno, alla sua demolizione». Nei piani dell’amministrazione Sadegholvaad c’è la rigenerazione dell’intera area in continuità col Parco del mare. Sono previsti, infatti, una piazza verde, che fungerà da parco di quartiere, e nuovi parcheggi: non è invece confermata, almeno per ora, la piscina di cui si era parlato in precedenza. Costo dell’operazione - spese di esproprio e demolizione comprese -, 4 milioni di euro, stanziati dal Comune, che ha candidato l’intero progetto al bando di rigenerazione urbana promosso dalla Regione, a copertura del 50% delle spese di investimento per circa 2,5 milioni. «La vera e propria riqualificazione - sottolinea Palazzo Garampi – sarà concordata con la cittadinanza e gli operatori turistici attraverso una serie di incontri ad hoc. E sarà legata ai nuovi interventi sul Parco del mare». Il tutto, comunque, per arrivare a fine 2026 ad avere un’area completamente rigenerata e libera dalla morsa di balordi e senzatetto che l’avevano scelta, per tutti questi anni, come loro luogo di incontro e dimora.
Ma per una ex colonia che vede finalmente la luce, l’ex Enel appunto, ce n’è un’altra, la Murri di Bellariva, di cui non è ancora chiaro il futuro. «Ad oggi non ci sono novità – puntualizza il commercialista Saul Bazzotti, curatore fallimentare della società (fallita nel 2015) che vantava i diritti di superficie sull’immobile -. C’è stato sì qualche interessamento per un’eventuale acquisizione, ma bisognerà passare per la procedura dell’asta pubblica». Costo elevato, circa otto milioni di euro, sull’ex colonia Murri c’è un vecchio progetto con destinazione commerciale di lusso, tra locali e negozi griffati. Ma ci sono anche i soliti lacci e lacciuoli burocratici da risolvere, rappresentati dai vincoli paesaggistici e architettonici che insistono sulla struttura.