Rimini, ex bidello assolto: nessuna studentessa violentata

Rimini

Assolto perché il fatto non sussiste. A due anni dalla bufera giudiziaria che l’ha travolto, il tribunale di Rimini, ieri mattina, ha ritenuto del tutto infondate, inesistenti, le accuse di violenza sessuale aggravata e continuata mosse nei riguardi del 54enne, aver palpeggiato almeno due studentesse minorenni che frequentavano l’istituto dove lui lavorava come bidello. L’ex bidello (è stato licenziato subito dopo l’apertura dell’indagine a suo carico), difeso di fiducia dall’avvocato Giovanna Ollà, che si è sempre professato innocente, vittima delle ritorsioni per aver fatto rispettare le regole imposte dalla scuola, doveva rispondere anche di adescamento di minori e minacce. Le due giovanissime che lo accusavano, non si sono costituite parte civile. I fatti, ripetuti nel tempo stando all’ipotesi della procura, si sarebbero consumati nel periodo compreso tra l’ottobre 2015 e l’aprile 2017, anni nei quali le presunte parti offese frequentavano un istituto professionale legato a un’associazione. Le studentesse, una delle quali non ancora sedicenne all’epoca dei primi episodi contestati, al pari di altri compagni e compagne di corso, aveva l’abitudine di parlare e scherzare con il collaboratore scolastico al termine delle lezioni o durante la ricreazione. Un rapporto amichevole, che però l’uomo, almeno secondo l’interpretazione dell’accusa, avrebbe inteso diversamente. L’ex bidello avrebbe dimostrato una predilezione per la più giovane. Non si sarebbe limitato, però, a scambiare con lei qualche parola durante le pause, ma le avrebbe fatto dei complimenti, dapprima “innocenti”, poi più “pesanti”. L’accusa di adescamento nasce dall’aver mostrato alla minore una sua immagine sul cellulare che lo ritraeva in mutande, accompagnando la visione con commenti inappropriati: allusioni sessuali e apprezzamenti volgari, per poi allungare le mani palpeggiando il sedere, i seni e le parti intime. Diversi i testimoni ascoltati ieri dal collegio prima di emettere il verdetto. Tra loro c’erano anche le coordinatrici scolastiche che hanno confermato quanto detto già in fase di indagine: ovvero di non avere mai ricevuto segnalazioni di molestie subite dalle due studentesse.

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