Rimini, escort nascose al Fisco 5 milioni. Chiesta pena a 2 anni e 3 mesi
Una pena a 2 anni e 3 mesi di reclusione per un’evasione fiscale da 5 milioni di euro, tesoretto che una escort d’alto bordo avrebbe nascosto al Fisco in cinque anni di attività in provincia di Rimini. Martedì al termine di un processo durato quasi tre anni, la Procura della Repubblica ha chiesto la condanna della donna che a 43 anni, ritiratasi dall’attività, si gode i risparmi a Dubai. L’avvocato, Stefano Caroli, difensore della bellissima escort di origine ungherese, ne ha chiesto, invece, l’assoluzione perché quando l’attività ispettiva e di indagine dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza partì, a suo dire furono violate le norme a garanzia dell’indagata. Una violazione delle norme processuali che non permisero alla 43enne di nominare subito un avvocato e avere quindi un’adeguata difesa. I 5 milioni, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, sarebbero “l’imponibile”, ossia la somma su cui la donna avrebbe dovuto calcolare le tasse da pagare. Tra il 2010 e il 2015, avrebbe totalizzato guadagni eccezionali che avrebbe trasferito a San Marino. Già dieci anni fa si parlava di diversi milioni di euro ovviamente al netto delle spese per mantenersi una vita agiata e un appartamento di lusso a Riccione. Sul Titano il denaro guadagnato con il sesso, però, era solo transitato, tanto che successivamente i soldi ricomparirono a Montecarlo e infine a Dubai, dove la donna vive oggi. Per l’Agenzia delle entrate, quella della escort doveva essere considerata una ditta individuale e quindi aveva un obbligo di versamento delle imposte sui reddito o sul valore aggiunto (Iva) per cui avrebbe dovuto presentare la dichiarazione dei redditi almeno dal 2010 al 2015.