Rimini, esce per fare il volontario in chiesa ma compie una rapina

Rimini

RIMINI. Resta in carcere con l’accusa di rapina impropria il 32enne che ha reagito mordendo il braccio di una riminese che lo aveva sorpreso a rubare all’interno della propria vettura. L’uomo, originario di Venezia e residente a Montescudo, era ai domiciliari ed ha approfittato del permesso ottenuto dal giudice di sorveglianza di Bologna che lo autorizzava a lasciare la sua abitazione per fare volontariato in parrocchia.
«Cercavo solo pochi euro, non rimandarmi in carcere», ha detto alla proprietaria della vettura, ma lei spaventata ha istintivamente afferrato lo zainetto dell’uomo impegnato a rovistare nel vano porta-oggetti e non l’ha mollato neanche dopo il morso (cinque giorni di prognosi) subito al braccio. Il responsabile del fatto, accaduto nella zona di via Rosmini Serbanti, scappato in sella a una bici si è tradito quando, più tardi, ha denunciato il “furto” dello zainetto ai carabinieri.
Il giudice del Tribunale di Rimini ha convalidato l’arresto e ha disposto che l’uomo adesso resti in carcere in attesa del processo che si svolgerà a breve con rito abbreviato. Il suo difensore , avvocato Massimo Pistelli del foro di Macerata, ha infatti chiesto termini a difesa. L’imputato, in aula, si è scusato per il proprio comportamento anche se ha detto di non ricordare niente di quello che era successo quella mattina («Sono tossicodipendente, non ero in me»). Dovrà rispondere di tentata rapina, lesioni ed evasione dagli arresti domiciliari.

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